Nel solenne abbraccio della Giornata Mondiale dei Poveri, Papa Leone ha onorato il gesto inaugurato dal suo predecessore, Papa Francesco, partecipando a un pranzo condiviso con millecinquecento persone che quotidianamente affrontano le sfide dell’indigenza.
Un momento di profonda simbologia, che ha visto il Pontefice esprimere ammirazione per l’iniziativa di Bergoglio, un atto di coraggio e di profonda sensibilità verso le realtà più fragili della società.
Questa Giornata, divenuta un appuntamento annuale per la Chiesa universale, non si limita a una mera commemorazione.
Essa rappresenta un invito pressante e reiterato a riscoprire il cuore pulsante del Vangelo, ovvero l’attenzione radicale e l’amore incondizionato verso gli ultimi.
Non si tratta di un’elemosina occasionale, ma di una riflessione profonda sulla giustizia sociale, sull’equa distribuzione delle risorse e sulla necessità di creare opportunità concrete per chi si trova ai margini.
Il gesto di Papa Leone, partecipando attivamente a questo pranzo fraterno, non è solo un segno di vicinanza, ma un monito per tutti i fedeli.
Un invito a superare le barriere sociali, economiche e culturali che spesso ci allontanano dalla sofferenza altrui.
Significa, in sostanza, incarnare i principi evangelici di solidarietà e compassione, trasformando la parola in azione concreta.
La Giornata Mondiale dei Poveri, nata dall’intuizione di Papa Francesco, sollecita la Chiesa a interrogarsi criticamente sulle cause profonde della povertà: la disuguaglianza, la mancanza di accesso all’istruzione e alla sanità, la precarietà del lavoro, la corruzione, l’ingiustizia strutturale.
Non si può ignorare il legame inscindibile tra povertà e violazione dei diritti umani.
È un’occasione per promuovere un cambiamento culturale, che valorizzi la dignità di ogni persona, indipendentemente dalla sua condizione economica o sociale.
Un cambiamento che richieda l’impegno di tutti: istituzioni, organizzazioni non governative, imprese, singoli cittadini.
Un impegno che vada oltre la semplice assistenza materiale, per promuovere l’autonomia e l’empowerment delle persone in difficoltà.
La Chiesa, ispirata dall’esempio di Gesù, è chiamata a essere una voce profetica, a denunciare le ingiustizie e a promuovere un modello di sviluppo più equo e sostenibile.
Un modello che ponga al centro la persona, con la sua dignità intrinseca, e che riconosca il diritto fondamentale a una vita dignitosa per tutti.
La Giornata Mondiale dei Poveri è, dunque, un richiamo alla responsabilità collettiva, un’esortazione a costruire un futuro più giusto e fraterno per l’umanità intera.







