Michele Prestipino si ritira dopo oltre 40 anni di servizio: “L’epilogo di una carriera che non mi ha lasciato tempo per riflettere”. È il commento pubblicamente rivelato dal ex procuratore di Roma e aggiunto della Dna, nei giorni scorsi iscritto nel registro degli indagati per rivelazione del segreto d’ufficio in un’indagine dei pm di Caltanissetta.Ritiro anticipato: una decisione maturata nel tempo. “Era inevitabile” – dice Prestipino -. Era arrivato il momento di dare un via libera alla vita, nonostante la legge gli avesse lasciato ancora 4 anni di lavoro in più da svolgere.Le ragioni della scelta. “Da sempre mi sono prefissato di agire con coerenza a ciò che ritenevo giusto e necessario per la società – continua Prestipino – Ho scelto questo momento per non lasciare nulla di attuato o incompiuto, pur sapendo che ogni gesto mio è stato sempre oggetto di discussione”.La pensione: un passaggio obbligatorio. “Un cambio di stagione nella mia vita – dice il ex procuratore – Ma uno dei tanti”. Una scelta non presa alla leggera. “Ho riflettuto su ciò che mi aspetta, sui miei rapporti con la famiglia e gli amici – continua Prestipino -. Ho pensato al mio destino in futuro”.Il ritiro dal servizio: una decisione per onorare se stesso. “Non ho mai voluto rinunciare a vivere secondo i principi che mi sono stati insegnati fin da bambino” dice Prestipino. Non c’è stata pietà per me”.