L’aumento esponenziale della prescrizione di farmaci psicotropi tra i giovani italiani solleva interrogativi urgenti e richiede un’analisi approfondita.
I dati più recenti, emersi dal Rapporto OsMed 2024 – elaborato con il contributo dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) – documentano una crescita allarmante nell’utilizzo di queste terapie farmacologiche tra bambini e adolescenti.
Tra il 2016 e il 2024, si è osservato un incremento della prevalenza d’uso che supera il raddoppio: da una percentuale dello 0,26% a una cifra che si attesta allo 0,57%, un dato che tradotto concretamente significa che, in media, ogni 175 minori si avvale di una terapia farmacologica per disturbi mentali o comportamentali.
Parallelamente, la quantità di psicofarmaci consumati è passata da un consumo di circa 21 confezioni ogni mille bambini a quasi 59, un dato che evidenzia un’intensificazione significativa dell’intervento farmacologico in questa fascia d’età.
Questa tendenza, lungi dall’essere un mero dato statistico, riflette probabilmente una convergenza di fattori complessi.
Tra questi, si segnala una crescente consapevolezza da parte di professionisti sanitari e famiglie riguardo a disturbi emotivi e comportamentali in età giovanile, unita alla pressione sociale per garantire un rapido ritorno a condizioni di “normalità” percepita.
Tuttavia, l’aumento della prescrizione di psicofarmaci non può essere interpretato isolatamente, senza considerare il ruolo di fattori ambientali, sociali ed economici che influenzano il benessere psicologico dei giovani.
L’incremento della prescrizione deve essere valutato alla luce delle implicazioni a lungo termine per lo sviluppo neurologico e psicologico dei bambini e degli adolescenti.
Sebbene in alcuni casi i farmaci psicotropi possano rappresentare un intervento terapeutico necessario e salvaguardia, la loro somministrazione richiede un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio, privilegiando ove possibile approcci terapeutici integrati che combinino interventi farmacologici con psicoterapia, interventi psicosociali e supporto familiare.
È fondamentale promuovere una maggiore ricerca sulla reale efficacia e sicurezza di questi farmaci in età evolutiva, implementando sistemi di monitoraggio che consentano di tracciare l’evoluzione dei pazienti nel tempo e di identificare eventuali effetti collaterali.
Inoltre, è cruciale investire nella formazione di professionisti sanitari specializzati nella gestione dei disturbi mentali infantili e adolescenziali, fornendo loro gli strumenti necessari per affrontare le sfide complesse che si presentano in questo ambito.
Il Rapporto OsMed 2024 rappresenta un campanello d’allarme che invita a una riflessione critica e a un’azione concertata da parte di istituzioni, professionisti sanitari, famiglie e società civile, al fine di garantire il benessere psicologico e lo sviluppo armonioso dei giovani italiani.
È necessario spostare il focus dalla mera gestione sintomatologica verso un approccio olistico che promuova la resilienza, l’autostima e la capacità di affrontare le difficoltà della vita.







