L’episodio verificatosi a Roccarainola, in provincia di Napoli, configura un atto di inaudita gravità che colpisce direttamente il tessuto informativo locale e solleva inquietanti interrogativi sulla libertà di stampa e sulla sicurezza dei giornalisti.
Un furgone, adibito al trasporto di copie di “Metropolis”, “Il Roma” e “Sannio Quotidiano” – testate radicate nel territorio campano e note per la loro approfondita cronaca, spesso incentrata sulle dinamiche della criminalità organizzata – è stato oggetto di un raid compiuto da quattro individui mascherati.
Il veicolo, proveniente da una tipografia di Caserta, è stato successivamente rinvenuto a Casalnuovo, desolatamente privo del suo carico di quotidiani.
L’azione, che evoca scenari criminali tipici del passato, non può essere interpretata come un semplice furto.
Piuttosto, si configura come un messaggio intimidatorio, un tentativo di silenziamento di voci che, con coraggio e professionalità, si dedicano a investigare e a denunciare le attività illecite.
La scelta di colpire contemporaneamente tre testate giornalistiche, con una forte presenza sul territorio e una linea editoriale incentrata sulla cronaca nera e le indagini sulla camorra, suggerisce una precisa volontà di colpire un sistema informativo nel suo complesso.
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