mercoledì 6 Agosto 2025
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Riders sotto attacco: a Bologna la protesta dei fattorini

Lunedì scorso, la Questura di Bologna ha ricevuto la segnalazione formale di un’ondata di violenza e criminalità che colpisce con insistenza i lavoratori del settore della consegna a domicilio, prevalentemente di origine pakistana e bengalese.

Un gruppo di circa quaranta riders, uniti da una comune vulnerabilità e preoccupazione, si è presentato in Questura, un gesto che sottolinea la gravità e la diffusa natura del problema.
Sebbene un singolo rider abbia espresso una denuncia specifica relativa a un episodio recente – un furto avvenuto a breve distanza – la presenza massiccia dei colleghi testimonia un disagio sistematico e una richiesta di supporto collettiva.
L’emergenza che si è manifestata non è un evento isolato; molti dei riders coinvolti avevano precedentemente sporto denuncia per furti e rapine, evidenziando una tendenza preoccupante che si è intensificata nel tempo.
Le aree più colpite da queste aggressioni risultano essere il cuore pulsante della città, vie strategiche come Via Indipendenza e Via dei Mille, luoghi frequentati e, di conseguenza, più esposti a fenomeni criminali.
Le modalità delle aggressioni descritte sono allarmanti: gruppi di individui, spesso numerosi, prendono di mira i riders, sottrarre loro non solo le biciclette utilizzate per il lavoro, ma anche smartphone – strumenti essenziali per l’attività – e il denaro ricavato dalle consegne.
Si tratta di una forma di prevaricazione che incide pesantemente non solo sulla sicurezza personale dei lavoratori, ma anche sulla loro capacità di esercitare la professione e di sostenere le proprie famiglie.
Le autorità, rappresentate dai funzionari dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e della Digos, hanno ascoltato attentamente le testimonianze dei riders, prendendo nota delle specifiche dinamiche e delle aree critiche.

La Questura ha annunciato l’immediata implementazione di servizi di prevenzione mirati, progettati per aumentare la presenza delle forze dell’ordine nelle zone a rischio e dissuadere potenziali aggressori.

Parallelamente, sono state avviate indagini volte a identificare e assicurare alla giustizia i responsabili di questi crimini.
L’episodio solleva interrogativi più ampi sulla sicurezza dei lavoratori in contesti urbani e sulla necessità di un approccio integrato che coinvolga le istituzioni, le aziende di delivery e la comunità locale per garantire un ambiente di lavoro sicuro e dignitoso.

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