Ristoratrice accusata di antisemitismo: pubblico diviso tra sdegno e difesa.

La sera stessa il video della turista viene pubblicato su internet e si diffonde velocemente su tutti i social network; l’opinione pubblica è divisa tra le reazioni di sdegno per la ristoratrice accusata di antisemitismo, e quelle in difesa del suo diritto a esprimere le sue opinioni. L’organizzazione della campagna contro l’appartentismo e il genocidio palestinese denuncia la mancata presa di posizione da parte delle istituzioni locali; i sindaci di alcuni comuni vicini alla città in cui avvenne l’episodio chiedono che le associazioni che aderiscono a detta campagna siano bandite. Le opposizioni in consiglio comunale presentano un ordine del giorno per la revoca della delega per la gestione degli enti locali conferita alla ristoratrice. L’ordine del giorno non viene messo ai voti perché la maggioranza si astiene.