Roma, Kaufmann: richiesta di giudizio immediato per il duplice omicidio.

La Procura di Roma ha inoltrato alla Corte d’Appello la richiesta di giudizio immediato nei confronti di Francis Kaufmann, l’uomo che lo scorso giugno ha commesso un drammatico duplice omicidio a Villa Pamphili, lasciando una ferita profonda nel tessuto sociale della Capitale.

L’azione giudiziaria si concentra sulla responsabilità di Kaufmann per la morte di Anastasia Trofimova, la sua compagna, e della loro figlia Andromeda, una bambina di soli quattordici mesi, la cui giovane vita è stata brutalmente interrotta.
I corpi delle due vittime, trovati nelle immediate vicinanze uno dell’altro all’interno del parco storico, hanno impresso una scena raccapricciante che ha sconvolto l’opinione pubblica.
Il pubblico ministero Antonio Verdi formula nei confronti di Kaufmann l’imputazione di duplice omicidio aggravato, un’accusa che riflette la gravità inaudita delle azioni commesse.

L’impianto accusatorio si articola su una pluralità di circostanze aggravanti, che amplificano la pesantezza della responsabilità penale.
In particolare, i magistrati contestano l’occultamento di cadavere, un tentativo di eludere le indagini e di nascondere la verità, e una serie di motivazioni che il pm qualifica come futili e abiette, suggerendo una depravazione morale e una totale mancanza di rispetto per la vita umana.
L’indagine ha inoltre evidenziato la presenza di ulteriori elementi che aggravano la posizione di Kaufmann, tra cui la possibile presenza di una condizione di minorata difesa, che potrebbe aver influito sulle sue capacità di discernimento, pur non escludendo la sua piena responsabilità.
È significativa anche la considerazione della relazione affettiva preesistente tra l’imputato e la vittima, un legame che contrasta acutamente con la violenza perpetrata, e l’aggravante derivante dal rapporto di discendenza tra Kaufmann e la figlia Andromeda, un legame di sangue spezzato in modo efferato.

Parallelamente al procedimento penale, la Procura ha avviato un’indagine interna alla polizia, volta ad accertare eventuali irregolarità o omissioni nei controlli che avrebbero dovuto essere effettuati nei confronti di Kaufmann nelle settimane precedenti i femminicidi.

Tale indagine, formalmente definita come “modello 45”, procede senza l’individuazione di indagati o la formulazione di specifiche ipotesi di reato, ma con l’obiettivo di ricostruire le dinamiche e le responsabilità che potrebbero aver portato a questo tragico evento.
Le conclusioni di questa indagine interna si preannunciano cruciali per comprendere appieno le circostanze che hanno preceduto i femminicidi e per valutare la possibile esistenza di responsabilità a carico di terzi.

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