Il mistero che avvolge la tragica scoperta dei corpi di una giovane donna e della sua infante a Villa Pamphili, uno dei polmoni verdi di Roma, si infittisce e poi, inaspettatamente, si dirada. A sei giorni dall’orrore rinvenuto nel cuore di un’area pubblica densamente frequentata, la vicenda assume una dimensione internazionale con il fermo, a Skiathos, isola greca incastonata tra le Sporadi, di Rexal Ford, cittadino statunitense di 46 anni. L’uomo, ora sotto inchiesta, è accusato dell’omicidio della neonata e del depistaggio che ha portato alla scomparsa e alla successiva scoperta del corpo della donna, presumibilmente la sua compagna, la cui identità resta ancora un tassello cruciale da ricostruire.La svolta, definita dal procuratore romano Francesco Lo Voi come frutto di “robusti indizi”, si colloca in un contesto investigativo complesso, alimentato da una serie di interrogativi che hanno tenuto col fiato sospeso l’opinione pubblica. Il mandato di arresto europeo, emesso dal giudice per le indagini preliminari, ha reso possibile l’arresto provvisorio di Ford, preludio alla procedura estradizionale che, in via accelerata, dovrebbe concludersi in circa 20-25 giorni, riportando l’uomo in Italia per affrontare il processo.L’ipotesi prevalente tra gli inquirenti non è più quella di un singolo dramma, ma di un duplice omicidio premeditato, un quadro inquietante che solleva interrogativi sulla natura del legame tra i tre soggetti coinvolti e sui possibili moventi alla base di un gesto di tale violenza. La presenza di Ford a Skiathos, isola che sembrava volerlo ospitare come rifugio, alimenta la suggestione di un tentativo di fuga, un disperato tentativo di sottrarsi alla giustizia.L’indagine si concentra ora sulla ricostruzione dettagliata degli ultimi giorni di vita della donna e della bambina, sulla verifica delle dichiarazioni di Ford e sulla ricerca di elementi che possano chiarire le dinamiche di una vicenda che ha scosso profondamente la comunità romana e che, con il fermo del presunto responsabile, apre una nuova fase di indagine transfrontaliera, finalizzata a fare piena luce sulla verità e a garantire giustizia per le vittime. L’aspetto cruciale ora è l’analisi delle comunicazioni e dei movimenti di Ford nei giorni precedenti il ritrovamento dei corpi, per comprendere se e come intendeva agire e se aveva complici.