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giovedì 20 Novembre 2025

Scandalo Tod’s: sfruttamento in Cina, indagine e interdizione pubblicitaria.

Un’indagine in corso a Milano ha portato alla luce una situazione di grave irregolarità all’interno della catena di fornitura di Tod’s, sollevando interrogativi significativi sulla responsabilità sociale d’impresa e sulla vigilanza nei confronti dei diritti dei lavoratori.

L’inchiesta, condotta dalla Procura di Milano, ha coinvolto tre dirigenti dell’azienda, indagati per reati di sfruttamento del lavoro, mentre Tod’s stessa è stata sottoposta a un procedimento ai sensi della legge sulla responsabilità amministrativa degli enti (SAR).
L’attenzione delle autorità giudiziarie era già stata attirata mesi prima, quando era stata avanzata la richiesta di amministrazione giudiziaria per l’azienda, a seguito di presunte lacune nei controlli esercitati sulla filiera produttiva in Cina.
La nuova fase dell’indagine, orchestrata dal pubblico ministero Paolo Storari e documentata in una richiesta di interdizione dalle attività promozionali – una misura che vedrebbe Tod’s impossibilitata a pubblicizzare i propri prodotti per un periodo di sei mesi – rivela un quadro ancora più allarmante, con l’emersione di sospetti di responsabilità non solo omissive, ma anche dolose.
Secondo gli atti investigativi redatti dal Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri, i dirigenti coinvolti avrebbero deliberatamente ignorato ripetute segnalazioni di abusi e sfruttamento del lavoro all’interno delle fabbriche cinesi fornitrici.

Le ispezioni, condotte direttamente sul campo, e gli audit eseguiti sui fornitori, avevano evidenziato una serie di gravi irregolarità, tra cui orari di lavoro eccessivi, retribuzioni inadeguate, condizioni di sicurezza precarie e alloggiamenti dignitosi.
Nonostante questi chiari segnali di sfruttamento, i manager avrebbero scelto di non intervenire, alimentando un sistema che ha leso i diritti fondamentali dei lavoratori.
La richiesta di interdizione dalle attività promozionali rappresenta una misura drastica, volta a segnalare la gravità delle violazioni e a comunicare un messaggio chiaro: la responsabilità sociale d’impresa non è negoziabile.

L’indagine si pone ora il compito di accertare con precisione le dinamiche interne all’azienda, identificando i responsabili di queste scelte e valutando la loro consapevolezza delle conseguenze derivanti da tali omissioni.

Il caso Tod’s apre un dibattito cruciale sulla necessità di rafforzare i controlli sulla filiera globale, promuovendo una cultura aziendale improntata al rispetto dei diritti umani e alla trasparenza.

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