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Sette anni dopo il Morandi: commemorazione e memoria a Genova

Sette anni.
Un arco di tempo che, nella memoria collettiva genovese, si trasforma in un eterno 14 agosto, una data impressa a fuoco nella coscienza di una comunità intera.

L’arcivescovo Marco Tasca ha presieduto questa mattina una funzione religiosa nella chiesa di San Bartolomeo della Certosa, un luogo simbolo per la città, in un momento di intensa preghiera e commemorazione delle 43 vite spezzate dal tragico crollo del Ponte Morandi.
La celebrazione, profondamente sentita, rappresenta il preludio a una giornata intera dedicata al ricordo, promossa congiuntamente dal Comune di Genova e dal Comitato Familiari Vittime Ponte Morandi, un’entità che incarna la resilienza e la costante richiesta di giustizia.

Quest’anno, la funzione assume un significato particolare: per la prima volta, si svolge in prossimità del Memoriale 14.08.2018, inaugurato a dicembre scorso.

La scelta di questa collocazione non è casuale.
Il Memoriale, concepito come uno spazio di raccoglimento e riflessione, incarna la volontà di trasformare il dolore in memoria attiva, un invito a non dimenticare e a guardare al futuro con consapevolezza.

È un luogo che accoglie le storie individuali, le speranze infrante, i progetti interrotti, le famiglie distrutte, trasformandole in un monito per la sicurezza e la responsabilità civile.
Il crollo del Ponte Morandi non fu solo un disastro infrastrutturale; fu un evento traumatico che ha messo a nudo fragilità strutturali, carenze di manutenzione e, soprattutto, un profondo senso di inadeguatezza delle istituzioni.

Il ricordo di queste vittime non può essere limitato a una celebrazione annuale, ma deve tradursi in un impegno costante per garantire la sicurezza delle infrastrutture, per promuovere la trasparenza nella gestione pubblica e per tutelare la vita delle persone.

La presenza dell’arcivescovo Tasca sottolinea l’importanza della fede e della spiritualità nel processo di elaborazione del lutto e di ricerca di un senso in un evento così devastante.

La Chiesa, da sempre al fianco delle comunità in difficoltà, offre conforto e sostegno ai familiari delle vittime, invitando alla preghiera e alla speranza.
La giornata di commemorazione si preannuncia ricca di iniziative, un percorso articolato che, oltre alla funzione religiosa, include altre manifestazioni pubbliche.

L’obiettivo è quello di coinvolgere l’intera città, sollecitando una riflessione collettiva sulla fragilità umana, sulla necessità di responsabilità e sulla costruzione di un futuro più sicuro per tutti.
Il ricordo delle 43 vittime è un dovere morale, un atto di amore e un impegno a non lasciare che simili tragedie si ripetano.

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