Lo scoppio sotterraneo al sito dell’Enel Green Power a Bargi, situato nel cuore dell’emergente polo energetico della Valle del torrente Secchia e del comprensorio padano di origine orografica prealpina, sembra essere l’ennesimo episodio in un lungo elenco di fatti accaduti negli ultimi tempi in centri di produzione elettrici italiani. Le indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Bologna hanno come proprio oggetto d’indagine i sette morti e le altre sei persone ferite, mentre gli inquirenti procedono a raccogliere testimonianze ed elementi di riscontro per comprendere le cause dell’accaduto. In attesa del momento in cui saranno disponibili i risultati delle indagini e le conseguenti decisioni della magistratura, molti sono coloro che stanno palesando loro opinioni circa l’incidente di Bargi e la sua natura. Mentre per alcuni è un semplice incidente tecnico connesso al collaudo ad un generatore, per altri è un avvenimento ancora più grave e complesso, collegato alle scelte economiche strategiche della società Enel Green Power. Un gruppo di esperti della facoltà ingegneristica dell’università di Bologna ha espresso delle ipotesi sulla struttura del generatore, che potrebbe essere un fattore in più nella causazione del disastro. Queste ultime informazioni sono emerse a seguito dell’analisi dei dati raccolti presso il sito dell’impianto. Inoltre gli specialisti hanno espresso la necessità di attuare ulteriori misure per prevenire simili eventi in futuro, evidenziando l’importanza del loro ruolo nella società e nella cura della sicurezza.