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Spiagge Libere in Sicilia: Ultimatum alla Regione per Mondello

L’accesso al mare in Sicilia, un diritto sancito dalla Costituzione, si trova al centro di una disputa che coinvolge balneari, istituzioni regionali e cittadini.
Il caso di Mondello, un’iconica spiaggia palermitana, ha riacceso un dibattito più ampio che interessa l’intera isola, evidenziando le complessità derivanti dalla gestione delle concessioni demaniali marittime.

La Regione Siciliana, guidata dal Presidente Renato Schifani e con l’apporto dell’Assessore al Territorio Giusi Savarino, ha emesso un’inequivocabile ultimatum: ogni barriera fisica, che si tratti di staccionate, tornelli o altre strutture permanenti, che impedisca l’accesso libero alla spiaggia deve essere rimossa entro un termine di dieci giorni.

La mancata ottemperanza comporterà la decadenza della concessione, una misura drastica volta a garantire il rispetto del diritto di tutti i cittadini a godere del litorale.
L’iniziativa regionale è stata preceduta da un’azione di sensibilizzazione, realizzata dal deputato Ismaele La Vardera e dal presidente di Più Europa Matteo Hallissey, che attraverso una campagna mediatica hanno portato alla luce la problematica, riproponendo un nodo cruciale della gestione delle spiagge siciliane.

La vicenda della società Italo Belga, concessionaria della spiaggia di Mondello dal lontano 1909, ha rappresentato l’epicentro di questa controversia.

La questione si fa particolarmente complessa quando si analizzano le autorizzazioni.
Mentre l’Associazione dei balneari siciliani sostiene che i concessionari siano tenuti a garantire l’accesso gratuito alla battigia, la normativa vigente appare ambigua, lasciando spazio a interpretazioni divergenti.
In linea di principio, la presenza di strutture divisorie non sarebbe vietata, purché non ne ostacolino l’accesso.
L’intervento della Regione, supportato da un’ispezione congiunta della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera, mira a definire con chiarezza i limiti entro i quali i concessionari possono operare.

Solo dispositivi mobili, facilmente rimovibili e non permanenti, sono ritenuti ammissibili.
L’Assessore Savarino sottolinea l’importanza di un approccio rigoroso per evitare interpretazioni erronee e garantire il rispetto delle normative.

L’iniziativa regionale ha raccolto l’apprezzamento di La Vardera e Hallissey, che la definiscono una svolta storica.
Il deputato siciliano sottolinea come, dopo oltre un secolo, si compia un passo verso una gestione più equa e sostenibile del demanio marittimo.
Dalla società Italo Belga filtra un certo disappunto, legato alla mancanza di un confronto costruttivo con la Regione.
Si esprimono preoccupazioni relative alla potenziale perdita di controllo e ai possibili problemi di ordine pubblico derivanti dalla rimozione delle delimitazioni.
Inoltre, si evidenzia che la spiaggia di Mondello è caratterizzata da una frammentazione degli spazi, con la presenza di diversi soggetti, tra cui circoli sportivi, corpi di sicurezza e l’esercito, ciascuno assegnatario di una porzione di litorale.

La gestione coordinata di questa complessità rappresenta una sfida cruciale per il futuro del turismo e della fruizione del mare in Sicilia.
Il caso di Mondello, in questo senso, si configura come un test significativo per l’applicazione di principi di equità e accessibilità nel contesto del demanio marittimo.

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