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Traforo del Monte Bianco: Inchiesta su favoritismi e tangenti

Un’indagine della Procura di Aosta ha portato alla luce un presunto sistema di favoritismi e tangenti che coinvolge un ex dirigente della Società Italiana per il Traforo del Monte Bianco (Sitmb) e altri sette individui.
L’accusa verte su un’alterazione dei processi di appalto pubblici, finalizzata a garantire specifici benefici a determinate imprese in cambio di vantaggi non pecuniari, ma concreti e di valore.

L’inchiesta si concentra su due interventi di manutenzione e opere di adeguamento infrastrutturale, per un valore complessivo stimato in circa 350.000 euro.

Secondo le prime ricostruzioni, l’ex dirigente, in posizione di significativa responsabilità all’interno della Sitmb, avrebbe manipolato le procedure di affidamento, optando per un meccanismo di subappalto ‘agevolato’ e per un affidamento diretto – una modalità che, in teoria, dovrebbe essere riservata a situazioni di urgenza o particolare complessità, ma che in questo caso sembra essere stata utilizzata in modo improprio.
Il “quid pro quo” del sistema non si sarebbe concretizzato in pagamenti diretti, ma in un “lavoro migliore” offerto all’ex dirigente.
Questo potrebbe includere vantaggi professionali, opportunità di carriera future, o altri benefici non immediatamente quantificabili, ma comunque capaci di influenzare le decisioni e compromettere l’imparzialità dell’atto amministrativo.

L’indagine pone interrogativi cruciali sulla trasparenza e l’integrità dei processi decisionali all’interno di enti pubblici che gestiscono infrastrutture strategiche come il Traforo del Monte Bianco.

Il sistema scoperto, se confermato, evidenzia come la corruzione possa assumere forme subdole, non sempre immediatamente riconoscibili, ma capaci di erodere la fiducia dei cittadini e di compromettere l’efficienza dell’azione amministrativa.

Le implicazioni vanno ben oltre il singolo episodio, sollevando questioni più ampie riguardanti la necessità di rafforzare i controlli interni, di promuovere una cultura della legalità e della trasparenza, e di garantire che gli appalti pubblici siano assegnati sulla base di criteri oggettivi e meritocratici, escludendo qualsiasi forma di favoritismo o anteprima.
L’inchiesta rappresenta un monito a vigilare costantemente, poiché la corruzione, come un virus, può infettare anche le istituzioni più solida se non si implementano misure di prevenzione adeguate e si promuove un clima di responsabilità collettiva.
La complessità del sistema di corruzione delineato suggerisce, inoltre, la possibilità che si tratti di una rete più ampia e ramificata, richiedendo un’indagine approfondita e capillare per accertare tutti i soggetti coinvolti e ricostruire la dinamica completa degli eventi.

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