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martedì 18 Novembre 2025

Tragedia a Borgo Valbelluna: Bambina di 2 anni muore dopo dimissioni

La comunità di Borgo Valbelluna è stata scossa da un lutto inaspettato: la perdita di una bambina di due anni, avvenuta poche ore dopo una dimissione ospedaliera.
La tragedia, riportata dai media locali come il Mattino di Padova e il Gazzettino, solleva interrogativi profondi e interroga il delicato equilibrio tra la gestione della salute infantile e la responsabilità medica.

La ricostruzione degli eventi, frutto di un’indagine preliminare in corso, delinea un quadro di progressiva preoccupazione.

Nei giorni precedenti il ricoverno, la piccola aveva manifestato una sintomatologia riconducibile a infezioni respiratorie acute: febbre, raffreddore, tosse improduttiva e difficoltà respiratorie che, seppur inizialmente gestibili, avevano destato apprensione nei genitori.
La decisione di recarsi al Pronto Soccorso Pediatrico di Feltre, venerdì sera, testimonia la crescente angoscia della famiglia.
La valutazione clinica, condotta dal team medico, ha portato alla dimissione della bambina sabato mattina, apparentemente stabile e con una terapia prescritta.

Tuttavia, l’evoluzione successiva ha smentito questa percezione di tranquillità.
Nel pomeriggio, un improvviso e drammatico peggioramento delle condizioni – descritto come un episodio di grave affanno respiratorio e malore – ha reso vani i tentativi di rianimazione da parte del personale del 118.

La Procura della Repubblica di Belluno, con acume e sensibilità, ha avviato un’indagine preliminare, attualmente senza indagati, al fine di ricostruire la dinamica degli eventi e accertare eventuali responsabilità.
L’esecuzione di un’autopsia, affidata al medico legale Antonello Cirnelli, si configura come passaggio cruciale per determinare le cause precise del decesso e comprendere se la patologia sottostante fosse stata correttamente identificata e gestita.
Parallelamente, l’Ulss 1 Dolomiti ha avviato un’indagine interna, un atto doveroso per analizzare le procedure cliniche seguite, valutare la correttezza delle decisioni terapeutiche e individuare possibili margini di miglioramento nel sistema di assistenza pediatrica.
Questa indagine non è solo un esercizio di routine, ma un’occasione per riflettere sulla complessità della diagnosi precoce nelle malattie infantili, sulla necessità di un costante aggiornamento professionale e sulla rilevanza di una comunicazione efficace tra medico e famiglia.

L’esposto presentato dalla famiglia, espressione del loro dolore e della loro richiesta di verità, sottolinea l’importanza di un approccio empatico e trasparente nella gestione delle situazioni di emergenza, laddove la fragilità infantile si confronta con l’incertezza diagnostica.

La comunità è ora in attesa dei risultati dell’autopsia e dell’indagine interna, sperando che possano fare luce sulla tragedia e prevenire che simili eventi si ripetano, salvaguardando la salute e la sicurezza dei più piccoli.

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