Un’ombra di profondo dolore e interrogativi etici si addensa sulla comunità vicentina, con l’indagine in corso ai danni di una coppia di coniugi accusata di concorso in omicidio volontario. La vicenda, riportata dal Giornale di Vicenza, ruota attorno alla tragica scomparsa del loro figlio adolescente, affetto da una forma aggressiva di cancro, avvenuta all’ospedale San Bortolo lo scorso anno.La dinamica, oggetto di un’inchiesta preliminare che ha coinvolto inizialmente la Procura della Repubblica per i minorenni di Venezia e successivamente quella di Vicenza, è stata portata all’attenzione delle autorità dai servizi sociali del comune di residenza dei genitori. Le indagini sono state avviate in una fase in cui il giovane era ancora in vita, sollevando fin da subito preoccupazioni circa la gestione del percorso terapeutico.Un elemento cruciale dell’indagine è rappresentato dalla valutazione di un consulente medico nominato dalla Procura. Il professionista, esaminando il caso clinico, ha espresso riserve significative riguardo all’adeguatezza delle terapie somministrate all’adolescente, suggerendo una potenziale omissione di cure essenziali. Questo elemento ha innescato una più approfondita ricostruzione degli eventi e delle scelte terapeutiche compiute nel tempo, con la polizia giudiziaria che ha recentemente sottoposto i genitori a interrogatori.L’ipotesi di omicidio volontario, se confermata, comporterebbe un processo in Corte d’Assise, il massimo livello di giudizio penale. La gravità dell’accusa si riflette nella reazione degli avvocati difensori, Jacopo e Lino Roetta, che definiscono la contestazione “un’enormità”, sottolineando il profondo dolore già subito dalla coppia, che, a loro avviso, sta già scontando una pena equivalente all’ergastolo.La vicenda solleva complesse questioni etiche e legali riguardanti il diritto alla salute, l’autodeterminazione dei pazienti (anche minori) e il ruolo della famiglia nelle decisioni mediche. Si pone l’arduo compito per la magistratura di discernere, in un contesto emotivamente carico, l’effettivo grado di responsabilità dei genitori, tenendo conto delle loro motivazioni, delle loro convinzioni personali e delle informazioni a loro disposizione al momento delle scelte terapeutiche. L’analisi dei documenti e delle testimonianze sarà fondamentale per accertare se le decisioni prese abbiano contribuito, in maniera determinante, al decesso del giovane, e per valutare se vi siano state mancanze oggettive nella gestione della sua malattia.