La serata di ieri a Udine ha lasciato un pesante retrogusto di tensione e disordini, culminati in un bilancio di feriti e provvedimenti di sicurezza che riflettono una escalation di eventi legati alla manifestazione “Pro Pal”.
Secondo quanto comunicato dal Questore Pasquale Antonio De Lorenzo, le dinamiche hanno portato all’emissione di un foglio di via dalla città per quindici individui, tutti cittadini appartenenti all’Unione Europea, con una prevalenza maschile (nove uomini contro sei donne).
La situazione ha assunto una gravità tale da comportare l’arresto di due persone.
Il primo, già noto alle autorità per precedenti contesti, è stato accusato di danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale, con conseguente custodia cautelare in carcere.
L’arresto riflette una pregressa storia di violazioni e un’apparente mancanza di rispetto per le istituzioni e le forze dell’ordine.
Il secondo individuo, invece, si trova agli arresti domiciliari, anch’egli accusato di resistenza a pubblico ufficiale, evidenziando un rifiuto di collaborare con le autorità durante i disordini.
Il numero di feriti è significativo: undici in totale, prevalentemente appartenenti alle forze dell’ordine.
Dieci poliziotti e un carabiniere hanno subito lesioni di varia entità.
Sebbene la maggior parte di questi siano stati visitati al pronto soccorso e dimessi con prognosi riservata per ferite lievi, due poliziotti sono stati trattenuti in osservazione, mentre altri quattro si sono recati autonomamente all’ospedale di Latisana per ulteriori accertamenti.
Il carabiniere ha ricevuto cure sul posto per escoriazioni.
A questo bilancio si aggiungono i due giornalisti feriti, a cui il Questore ha espresso solidarietà.
Parallelamente agli scontri verificatisi al termine della manifestazione, all’interno dello stadio Friuli, durante la partita, si sono verificate circa dieci infrazioni relative all’esposizione di bandiere palestinesi, con conseguenti sanzioni amministrative.
In stato di libertà sono stati deferiti due uomini e una donna, coinvolti in dinamiche che hanno ulteriormente aggravato il quadro generale.
I due uomini sono stati segnalati per aver invaso il campo di gioco, prontamente bloccati dal personale di sicurezza dello stadio.
La donna, invece, dopo aver fatto irruzione in campo, ha rivolto insulti e minacce nei confronti degli agenti di polizia, venendo denunciata per resistenza a pubblico ufficiale.
L’insieme di questi eventi solleva interrogativi sulla gestione delle manifestazioni pubbliche, sulla sicurezza degli operatori dell’ordine e sulla necessità di garantire il rispetto della legalità, anche in contesti emotivamente carichi.
L’azione delle forze dell’ordine, mirata a ristabilire l’ordine e assicurare la sicurezza dei cittadini, si pone come elemento fondamentale per prevenire ulteriori escalation e tutelare il diritto alla libertà di espressione, esercitato nei limiti della legge.