La vicenda della Deloro, azienda metalmeccanica operante nel milanese, si è recentemente conclusa con un’intensa e significativa vertenza sindacale, culminata in una vittoria per i lavoratori.
La disputa, scatenata dal licenziamento del collega Fabio, un dipendente gravato da responsabilità di rappresentanza sindacale, ha visto per quattro giorni l’intera forza lavoro mobilitata in uno sciopero a oltranza.
L’atto amministrativo che aveva portato al licenziamento, formalmente giustificato da una presunta rottura del rapporto di fiducia derivante da un’irregolarità burocratica nei permessi legati alla Legge 104, in favore della moglie disabile, appariva immediatamente come un atto di ritorsione nei confronti di un attivista sindacale.
La reazione dei lavoratori, immediatamente compatta e determinata, si è manifestata in un presidio permanente davanti ai cancelli dell’azienda, un gesto simbolico che ha immediatamente interrotto l’attività produttiva.
Lo slogan “Se toccano uno, toccano tutti” ha riassunto il senso di appartenenza e la ferma volontà di difendere i diritti di ciascuno, incarnando la consapevolezza che l’attacco a un lavoratore rappresentava un’offesa a tutta la comunità aziendale.
Il blocco della produzione, protratto per quattro giorni, ha messo in luce la cruciale importanza del ruolo sindacale e la forza che può derivare dalla mobilitazione collettiva.
L’iniziativa, sostenuta da una solida rete di delegati provenienti da altre aziende e dal supporto concreto della Fiom di Milano, ha rappresentato un esempio tangibile di solidarietà di classe.
La risoluzione della vertenza, raggiunta grazie alla mediazione della segretaria generale della Fiom di Milano, Elena Dorin, ha evitato l’escalation del conflitto e ha visto la trasformazione del licenziamento in un provvedimento disciplinare.
Questo risultato, pur non azzerando la gravità dell’atto iniziale, ha rappresentato una concessione significativa da parte dell’azienda, riconoscendo de facto la legittimità delle rivendicazioni sindacali e il potere di contrattazione dei lavoratori.
La vicenda della Deloro non è solo una storia di diritti del lavoro, ma un monito sull’importanza della vigilanza e della difesa dei principi di giustizia e equità.
Ha dimostrato, ancora una volta, che l’unità e la determinazione dei lavoratori, a fianco del supporto sindacale, possono fare la differenza, sconfiggendo ingiustizie e riscrivendo, come sottolineato dalla segretaria Dorin, “una pagina bella” nella storia del lavoro italiano, all’insegna della solidarietà.
Il caso testimonia la necessità di un costante impegno per garantire che l’applicazione delle leggi e dei regolamenti non diventi uno strumento di pressione e ritorsione nei confronti di chi, con coraggio e dedizione, si fa portavoce delle istanze dei lavoratori.