La notizia che una traccia d’esame di maturità, incentrata sulla fiducia e l’attenzione rivolta ai giovani, ricordi la figura del nostro padre, ci commuove profondamente. Non è semplicemente un riconoscimento postumo, ma un’eco di un ideale che ha plasmato l’intera sua esistenza. Egli vedeva nei ragazzi e nelle ragazze del nostro paese un potenziale inespresso, una linfa vitale per il rinnovamento del tessuto sociale. La sua speranza non era un’illusione ingenua, ma una convinzione radicata nella sua esperienza, maturata attraverso anni di impegno civile e professionale.Il nostro padre, figura centrale in una lotta impari contro la criminalità organizzata, ha sempre rifiutato di cedere al pessimismo e alla sfiducia. Ha visto oltre le ombre, ha intuito la capacità di resilienza e di cambiamento che risiede nelle giovani generazioni. La sua fiducia non era passiva, ma attiva: alimentava il desiderio di giustizia, la sete di conoscenza, la volontà di agire con responsabilità. Credeva fermamente che il futuro del nostro paese dipendesse dalla loro capacità di comprendere le radici del male, di abbracciare i valori della legalità e di costruire un futuro più equo e prospero.La sua visione trascendeva il mero ottimismo individuale; si trattava di un’aspettativa fondata sulla necessità di una trasformazione profonda della nostra società civile. Un cambiamento che non potesse prescindere dall’educazione, dalla formazione e dall’emancipazione dei giovani. Egli percepiva la corruzione e l’illegalità non come fenomeni isolati, ma come sintomi di un malessere più ampio, di una crisi di valori che minacciava le fondamenta della nostra convivenza civile.La sua opera, culminata tragicamente, non fu un atto di eroismo isolato, ma l’espressione di un profondo senso di responsabilità verso la comunità. Credeva che la giustizia non fosse un privilegio di pochi, ma un diritto inalienabile di tutti, e che la sua difesa richiedesse un impegno costante e coraggioso. Affidava ai giovani il compito di portare avanti questa eredità, di incarnare i valori di legalità, di giustizia e di solidarietà che egli aveva sempre perseguito.Oggi, la sua memoria e il suo esempio continuano a ispirarci e a guidarci. La presenza di una traccia che ne ricordi la fiducia nei giovani è per noi un segno di speranza, la riprova che il suo messaggio non è stato vano, che i suoi ideali continuano a vivere nel cuore di chi crede in un futuro migliore per l’Italia. È un invito a riaccendere quella scintilla di speranza, a coltivare la fiducia nelle nuove generazioni, a lavorare insieme per costruire un paese più giusto, più libero e più umano.