I Campi Flegrei, un nome che negli ultimi mesi risuona con crescente frequenza, associato a un’inquietante sequenza di eventi sismici e vulcanici. Ma ridurre questa straordinaria area a una mera cronaca di bradismi e terremoti significa ignorare una ricchezza millenaria, un patrimonio culturale e naturale di inestimabile valore che la rende unica al mondo.Il documentario “Burning Beauty” si propone di andare oltre la notizia, di svelare l’essenza di un territorio complesso e affascinante, un crogiolo di storia, arte, mito e natura. L’emergenza sismica, con le sue circa 500 scosse di terremoto giornaliere che investono comuni come Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli, Quarto, Giugliano e parte di Napoli, è indubbiamente un campanello d’allarme, ma è solo un tassello di un mosaico molto più ampio.I Campi Flegrei, o Flegrea in greco antico (“pianura del fuoco”), sono una caldera vulcanica attiva, il risultato di una serie di eruzioni che hanno plasmato il paesaggio nel corso di milioni di anni. Questa attività geologica ha dato vita a un ambiente unico, con fenomeni idrotermali, fumarole e sorgenti termali che testimoniano la forza della Terra.Ma la storia dei Campi Flegrei non è solo geologica. È una storia che affonda le radici in un passato lontano, quando questa terra era abitata da popolazioni osco-flegree, che la chiamavano *Puteoli*. Fu poi conquistata dai Romani, che ne fecero un importante centro commerciale e culturale, dotandolo di infrastrutture grandiose, come il *Serapis*, un imponente complesso termale di epoca imperiale, oggi in parte sommerso. Il paesaggio flegreo è un vero e proprio libro di storia a cielo aperto. Dai resti di ville romane che emergono tra la vegetazione lussureggiante, alle necropoli preistoriche, fino alle chiese rupestri che custodiscono affreschi bizantini. Ogni angolo di questa terra racconta una storia, un capitolo di un passato ricco di eventi e di trasformazioni.L’area ospita anche una straordinaria concentrazione di patrimonio artistico. Sculture in marmo, mosaici, dipinti murali, reperti archeologici di inestimabile valore sono sparsi in tutto il territorio, testimonianza del suo ruolo strategico nel Mediterraneo antico.La candidatura dei Campi Flegrei a patrimonio dell’UNESCO riflette la consapevolezza della sua importanza culturale e naturale a livello globale. Un riconoscimento che non solo valorizzerebbe il territorio, ma stimolerebbe anche un turismo sostenibile e responsabile, in grado di preservare questo inestimabile patrimonio per le future generazioni. Al di là dell’emergenza sismica, “Burning Beauty” intende celebrare la resilienza di una comunità che ha saputo convivere per secoli con la forza della natura, e la bellezza di un territorio che continua a stupire e ad affascinare. Un invito a riscoprire un luogo unico, un tesoro nascosto nel cuore del Mediterraneo, pronto a rivelare i suoi segreti a chi sa guardare oltre la cronaca.