Ubi Maior: Un Dialogo di Generazioni e Segreti SvelatiSabrina Knaflitz e Leo Gassmann, due figure emblematiche del panorama artistico italiano, si incontrano per la prima volta sul palco teatrale in *Ubi Maior*, una commedia che si preannuncia come un affascinante intreccio di dramma, humour e riflessioni profonde sull’identità familiare.
L’evento, concepito come un esperimento artistico inedito, promette di catalizzare l’attenzione del pubblico, unendo l’esperienza pluriennale di Sabrina Knaflitz, interprete versatile che ha calcato i palcoscenici e i set cinematografici per decenni, alla freschezza e al talento emergente di Leo Gassmann, rivelazione musicale e attoriale di X Factor e Sanremo, figlio d’arte di Alessandro Gassmann e una forza inarrestabile dell’arte performativa.
La genesi dello spettacolo affonda le radici in una suggestione del regista Enrico Maria Lamanna, che ha intravisto il potenziale di una collaborazione tra madre e figlio, un binomio capace di creare una chimica scenica unica e di esplorare dinamiche relazionali complesse.
“Non ci era mai venuto in mente,” confessa Sabrina Knaflitz, rivelando la spontaneità con cui è nata l’idea.
Il testo, opera del raffinato drammaturgo Franco Bertini, autore con cui Knaflitz ha già collaborato in passato, si è rivelato immediatamente perfetto per le loro sensibilità artistiche.
*Ubi Maior*, che debutterà in prima nazionale al Festival di Borgio Verezzi il 29 e 30 luglio, per poi proseguire al Torbellamonaca Festival e con una tournée autunnale che toccherà anche la Sala Umberto di Roma, racconta la storia di Tito, un giovane schermidore olimpico interpretato da Leo Gassmann, chiamato bruscamente a casa da un messaggio inatteso.
Il motivo? Un problema grave, un pericolo incombente.
Al suo fianco, Sabrina Knaflitz incarna Lorena, sua madre, custode di un segreto oscuro che minaccia di sconvolgere l’equilibrio familiare.
La trama si sviluppa attorno a una scelta cruciale: Tito dovrà decidere se rimanere fedele ai propri principi o cedere alle pressioni e infrangere le proprie regole.
“È un testo che fa ridere, a volte con un’esagerazione quasi almodovariana,” sottolinea Knaflitz, evocando l’atmosfera vivace e surreale dello spettacolo.
Ma al di là della comicità, *Ubi Maior* affronta un tema universale: la tendenza a nascondere parti di noi stessi, anche alle persone che amiamo di più, creando una distanza emotiva che può compromettere la genuinità delle relazioni.
Lavorare con il figlio sul palco rappresenta una sfida stimolante.
“Il teatro aiuta a concentrarsi,” spiega Knaflitz.
“Devi immergerti nella storia e dimenticare tutto il resto.
” Apprezza il talento e l’ambizione del figlio, sottolineando come la sua interpretazione di Franco Califano in televisione abbia dimostrato una capacità di interpretazione profonda e originale, andando oltre la semplice imitazione.
Leo Gassmann, infatti, incarna la stessa forza e la stessa incessante ricerca di crescita che caratterizzano la famiglia Gassmann.
Alessandro Gassmann, padre di Leo, esprime la sua gioia per questo inedito allestimento, pur essendo attualmente impegnato in progetti cinematografici e televisivi.
“I grandi attori dicono che salire sul palcoscenico è come morire, per poi rinascere,” conclude Knaflitz, evocando la potenza trasformativa del teatro, un luogo dove la vita si rinnova e l’arte prende forma.
*Ubi Maior* si preannuncia, dunque, non solo un evento culturale di rilievo, ma anche un’occasione unica per esplorare le dinamiche familiari, i segreti nascosti e la forza trasformativa del teatro, con due interpreti che si confrontano con un’eredità artistica ricca e stimolante.