Umbria Jazz si appresta a concludere la sua edizione con due serate di grande respiro, un culmine di emozioni musicali che sigillano un percorso artistico variegato e profondamente radicato nella tradizione jazzistica.
L’Arena Santa Giuliana, cuore pulsante del festival, accoglierà prima Mika, artista capace di fondere l’immediatezza del pop d’autore con una sensibilità eclettica e un carisma travolgente.
Mika, vero e proprio poliedrico intrattenitore, offre un’esperienza performativa unica, un dialogo diretto con il pubblico che trascende le barriere generazionali, consolidando il legame emotivo che lo caratterizza.
La serata conclusiva, domenica, sarà consacrata a Lionel Richie, icona indiscussa della black music e figura imprescindibile del panorama musicale internazionale.
Un artista che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica, con vendite superiori a 125 milioni di dischi e un repertorio costellato di successi immortali come “Hello”, “All Night Long” e “We Are the World”.
Richie, maestro nell’arte di connettersi con il pubblico, offrirà un viaggio nostalgico e vibrante attraverso la sua carriera, un vero e proprio inno all’energia e all’ottimismo.
Ad aprire la serata, Mitch Woods, pianista e cantante dal talento funambolico, infiammerà il palco con la sua esplosiva miscela di blues e rock e roll.
Il successo di quest’anno si conferma con l’affluenza massiccia che ha animato l’Arena Santa Giuliana, con oltre 3.
500 spettatori per le esibizioni di Jacob Collier, virtuoso multiforme capace di far vibrare l’Arena con la sua musica, e di Marcus Miller, re indiscusso del basso elettrico.
Umbria Jazz, pur nell’ampiezza delle sue proposte, mantiene salda la sua identità, con il jazz che ne costituisce il pilastro fondamentale.
I teatri perugini, il Morlacchi e il Pavone, continueranno ad ospitare concerti dedicati al jazz in tutte le sue sfumature, offrendo un’esperienza più intima e contemplativa.
Sabato, al Morlacchi, il celebre duo Enrico Rava-Fred Hersch offrirà un concerto di pura emozione, mentre domenica Paolo Fresu e il cubano Omar Sosa si cimenteranno in un dialogo musicale tra due culture.
Il Teatro del Pavone, recentemente restaurato e restituito al suo antico splendore, riapre le sue porte ad Umbria Jazz, inaugurando una nuova stagione di eventi di alto livello.
Dopo anni di attesa, il Pavone torna ad essere un luogo di incontro tra artisti e pubblico, rievocando nel cuore dei più anziani ricordi di concerti memorabili, come quelli di Sarah Vaughan e Tony Bennett, arricchiti dalla presenza inattesa di João Gilberto.
Il cartellone del Pavone sarà dedicato a due figure imprescindibili della storia del jazz: Oscar Peterson, celebrato sabato con un trio che unisce Sullivan Fortner al pianoforte a due membri storici del Peterson trio, John Clayton e Jeff Hamilton, e Ray Brown, omaggiato domenica con un altro trio di eccellenza, composto da Christian McBride al basso, Benny Green al pianoforte e Greg Hutchinson alla batteria, tutti musicisti che hanno condiviso il palco con il leggendario contrabbassista.
La conclusione di Umbria Jazz si preannuncia come un tripudio di talento e passione, un omaggio ai grandi maestri e un invito a scoprire nuove sonorità.