Alberto Arbasino: Un Dandy Intellettuale tra Eleganza, Provocazione e InafferrabilitàIl documentario “Stile Alberto”, firmato da Michele Masneri e Antongiulio Panizzi, offre un ritratto sfaccettato e sorprendente di Alberto Arbasino, figura complessa e spesso fraintesa nel panorama culturale italiano del secondo dopoguerra.
Lungi dall’essere un semplice scrittore, Arbasino si configura come un intellettuale a tutto tondo, un fine conoscitore della lingua e della cultura, capace di coniugare l’acutezza critica con l’ironia sottile e l’eleganza raffinata.
Masneri ne descrive un uomo segnato da una peculiare timidezza, celata dietro una facciata di esclusività e un’apparenza impeccabile.
La sua figura, costellata di elementi apparentemente contraddittori – la Porsche, i completi sartoriali, la frequentazione di salotti mondani – lo poneva ai margini di un ambiente intellettuale spesso incline a una retorica di austerità e moralismo.
Il parallelo con Marcel Proust, che Arbasino stesso accoglieva con favore, suggerisce una sensibilità affine alla ricerca interiore, all’analisi dei costumi e alla capacità di cogliere la poesia anche nei dettagli più banali della vita quotidiana.
Il documentario attinge a un ricco archivio di materiali, testimonianze di amici, familiari e figure chiave del suo percorso intellettuale, tra cui ricordi di Pasolini e Visconti, e rievoca il profondo legame con Stefano, compagno di una vita.
La sua indipendenza di giudizio, il rifiuto di allinearsi a correnti di pensiero dominanti, lo hanno reso un osservatore acuto e critico nei confronti delle dinamiche di potere e delle ideologie prevalenti.
Non aderiva a manifesti né a facili etichette, preferendo un’autonomia di pensiero che lo poneva in una posizione scomoda, ma al tempo stesso originale.
La sua onestà intellettuale si estendeva anche al suo rapporto con la propria sessualità.
Senza clamore né retorica, Arbasino ne parlava con leggerezza e autoironia, tanto nei suoi libri quanto nelle conversazioni private.
La celebre affermazione – “preferisco definirmi porschista piuttosto che omosessuale” – rivela un carattere giocoso e una volontà di sottrarsi a definizioni preconcette e a strumentalizzazioni ideologiche.
L’accusa di provincialismo, spesso rivoltagli, si rivela paradossale se si considera la sua vasta cultura, le sue conoscenze internazionali e la sua padronanza di numerose lingue.
Un provincialismo che, tuttavia, non lo impedì di dialogare con figure di spicco come Henry Kissinger, testimoniando un’apertura mentale e una curiosità insaziabile.
Il documentario, arricchito dalle voci di Giovanni Agosti, Giorgio Montefoschi, Adriana Sartogo, Alvar González-Palacios, Masolino d’Amico, Silvia Arbasino, Mario Arbasino, Ambrogio Arbasino, Paola Garlaschelli, Marisela Federici e Pier Giovanni Adamo, è una produzione MadEntertainment in collaborazione con Rai Documentari e Luca Guadagnino, sostenuta dalla Fondazione Teatro Sociale di Voghera e dalla Fondazione del Monte di Lombardia.
Un omaggio a un intellettuale unico, capace di incarnare l’eleganza, la provocazione e l’inafferrabilità di un’epoca.