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domenica 2 Novembre 2025

Allegro ma non troppo: Riflessioni notturne su Rai3

“Allegro ma non troppo”: un’esplorazione malinconica nel caleidoscopio contemporaneo.

Luca Barbareschi, con la leggerezza di un giullare e la profondità di un pensatore, inaugura una nuova finestra notturna su Rai3, un talk show che ambisce a essere più di un semplice programma televisivo: un atto di resistenza intellettuale.

Il titolo, preso in prestito dall’opera di Carlo Maria Cipolla, evoca immediatamente la paradossale condizione umana, sospesa tra un’innata propensione alla gioia e una pervasiva tendenza all’autodistruzione, alla superficialità.

Barbareschi, consapevole del rumore assordante del mondo digitale e della frantumazione del pensiero nell’era dei social media, si propone di offrire uno spazio di riflessione, un rifugio dove l’analisi e l’ironia possano coesistere.

Il format è costruito attorno a due interviste convergenti: una figura di spicco del panorama pop, spesso immersa nel vortice della fama e delle sue contraddizioni, e una personalità del mondo della cultura, chiamata a offrire una prospettiva illuminante, un’interpretazione che trascenda l’immediatezza dell’esperienza.
Le due conversazioni, legate da un tema trasversale, creano una dinamica inaspettata, un dialogo tra mondi apparentemente distanti che svela connessioni inattese.
L’audacia del progetto si manifesta fin dalle prime sequenze: una decisa apertura in sanscrito, una provocazione deliberata volta a scuotere le certezze e a stimolare una reazione, anche negativa.
Una scelta che, secondo il conduttore, potrebbe paradossalmente favorire un coinvolgimento inatteso del pubblico.

“Allegro ma non troppo” non si pone come un mero contenitore di notizie o un palcoscenico per celebrità.
L’intento è quello di recuperare la profondità del pensiero, di offrire informazioni concrete e verificate in un’epoca dominata dall’apparenza e dalla disinformazione.
Barbareschi, con il suo background di attore e regista, si definisce un “giullare di professione”, consapevole del suo ruolo di osservatore critico e, al contempo, di intrattenitore.
Un ruolo che gli conferisce la libertà di esprimere il proprio pensiero con ironia e, soprattutto, con responsabilità, come farebbe con i propri figli.
La presenza di una band musicale, che accompagna le conversazioni con monologhi, duetti e improvvise incursioni di ospiti speciali, contribuisce a creare un’atmosfera vibrante e coinvolgente, rompendo la rigidità del format tradizionale.

Per Fabrizio Zappi, Direttore di Rai Cultura, Barbareschi incarna la figura ideale per un late night show che sappia catturare le speranze, le passioni e le idee che animano il nostro tempo.

La sua curiosità innata e la sua capacità di connettersi con il pubblico a livello emotivo lo rendono un ponte tra la cultura d’élite e la fruizione popolare, un elemento cruciale per un programma che ambisce a lasciare un segno.

“Allegro ma non troppo” si propone dunque come un esperimento coraggioso, un tentativo di riscoprire il valore del pensiero critico e della riflessione profonda in un’epoca dominata dalla velocità e dalla superficialità.

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