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Archivissima 2026: Esplorare ciò che manca, riscoprire la memoria.

Archivissima 2026, in programma a Torino dal 4 al 7 giugno, si propone come un’indagine coraggiosa e stimolante: “Quello che non c’è”.
Più che una semplice assenza, questo tema si configura come un invito a scrutare le profondità dei patrimoni archivistici, a recuperare silenzi, omissioni e storie marginali che spesso sfuggono alle narrazioni dominanti.

Si tratta di un’esplorazione del patrimonio sommerso, un oceano di documenti e testimonianze ancora inesplorato, ma anche una riflessione critica su ciò che è stato deliberatamente o negligentemente escluso dalla conservazione, sulla difficoltà di comunicare memorie scomode o frammentate, e sulla responsabilità di custodire la memoria collettiva per le generazioni future.
Manuela Iannetti, presidente e direttrice di Archivissima, evoca l’immagine delle “città invisibili” di Calvino, luoghi esistenti solo nella mente e nella narrazione, per sottolineare come la vera essenza di un archivio non risieda sempre in ciò che è immediatamente visibile o documentato.
L’edizione 2026 si propone, dunque, come un rovesciamento di prospettiva, un esercizio di decostruzione e ricostruzione della memoria.
Quali criteri guidano le nostre scelte di conservazione? Cosa scegliamo di dimenticare o di rendere invisibile? E, soprattutto, quali storie verranno raccontate di noi domani?In linea con questa visione, Archivissima sta sviluppando un archivio digitale dedicato al festival stesso, un gesto di auto-documentazione che riflette l’impegno a rendere trasparente il processo di creazione e valorizzazione del patrimonio culturale.
Un nuovo elemento significativo sarà l’introduzione di premi tangibili, concretizzati in un trofeo appositamente realizzato, come anticipato da Andrea Montorio, CEO di Promemoria Group e ideatore del festival.

Archivissima, nato nel 2018 dall’esperienza di “La Notte degli Archivi” (iniziata nel 2016), è cresciuto esponenzialmente, coinvolgendo oggi oltre 500 realtà in tutta Italia e, dallo scorso anno, anche in Europa.

Da evento locale, si è trasformato in un movimento nazionale che promuove la riscoperta e la fruizione del patrimonio archivistico.

Il 2026 segnerà il decennale del festival e l’undicesima edizione de “La Notte degli Archivi”.

Il programma dei premi si arricchisce di riconoscimenti speciali.

In collaborazione con la Direzione Generale Archivi, verrà assegnato un premio al miglior progetto di valorizzazione presentato da un Archivio di Stato, mentre l’Heritage Label Bureau riconoscerà l’archivio che meglio interpreta il tema centrale in relazione ai valori fondanti dell’Unione Europea.

Gianni Armand-Pilon, vicedirettore de La Stampa, ha annunciato i vincitori della Menzione del quotidiano, un’iniziativa che si ripeterà anche nel 2026, riconoscendo l’eccellenza nella produzione di video documentari dedicati al patrimonio archivistico.
In sintesi, Archivissima 2026 si configura come un’occasione imperdibile per riflettere sul significato della memoria, sull’importanza di recuperare le storie silenziose e sulla responsabilità di costruire un futuro in cui il passato sia accessibile e comprensibile a tutti.

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