Marco Bellocchio, in una recente riflessione sulla figura di Enzo Tortora, ne svela un’ambivalenza affascinante che contrasta con l’immagine di eroe o icona culturale.
Lungi dal presentare un modello a cui aspirare, Bellocchio percepiva Tortora come un personaggio distante, quasi estraneo, con cui non vi era alcun terreno di risonanza né a livello estetico né, soprattutto, ideologico.
La sua dichiarata adesione al liberalismo, in un’epoca di ferventi battaglie ideologiche, acuì questa sensazione di incomprensione.
Quel distacco critico, quella diffidenza interrogativa – “Chi si crede di essere mai questo intellettuale all’inglese?” – rivela non tanto una condanna, quanto una difficoltà di avvicinamento a una figura che, pur nella sua originalità, si collocava in un orizzonte di pensiero diverso.
Bellocchio, e con lui un’intera generazione, si confrontava con un intellettuale che sembrava incarnare un approccio al mondo, una sensibilità, troppo lontane dalle proprie, definite da un’impronta politica e culturale diversa.
Questa distanza, lungi dall’essere un semplice rifiuto, si configura come il punto di partenza per una rilettura complessa e sfaccettata.
La serie “Portobello”, una produzione HBO Original in sei puntate destinata alla piattaforma streaming HBO Max, pronta per il debutto a marzo e presentata fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, sembra voler esplorare proprio questa ambiguità, decostruendo l’immagine di Tortora e sondando le ragioni di un’incomprensione che, paradossalmente, ne accresce il fascino.
La serie, quindi, non si propone di celebrare un eroe, ma di analizzare un intellettuale problematico, un uomo che, attraverso il suo lavoro di giornalista e conduttore televisivo, ha osato sfidare i confini del pensiero e della comunicazione, lasciando dietro di sé un’eredità intellettuale tuttora capace di interrogare e provocare.
La sua figura, seppur inizialmente percepita con sospetto, si rivela, attraverso lo sguardo di Bellocchio, un prisma attraverso cui riflettere le contraddizioni del nostro tempo e la complessità del ruolo dell’intellettuale nella società contemporanea.