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domenica 2 Novembre 2025

Caffè Italia: desiderio, arte e nuove generazioni al microfono.

“Caffè Italia” si configura come un nuovo spazio di dialogo intellettuale e artistico, un’esplorazione tematica che si apre con una missiva inusuale.
Pino Strabioli, con un’iniziale confessione che rivela un’esperienza formativa legata alla figura di Stefania Sandrelli e all’opera di Bertolucci, introduce il cuore pulsante del programma: la sessualità, intesa come forza motrice della creatività umana e specchio delle trasformazioni sociali.
Il format si propone come un salotto letterario, un “caffè” metaforico dove si incontrano passioni condivise per il cinema, il teatro e la letteratura, ma in un contesto che supera la semplice convivialità per interrogarsi sulle complesse dinamiche che regolano il desiderio e la sua rappresentazione.

La prima puntata, idealmente ambientata nella vibrante Napoli – città simbolo di un’erotica fluida e naturale, lontana da giudizi e convenzioni – intende analizzare l’evoluzione del discorso sulla sessualità attraverso le arti, indagando come il racconto del corpo e della passione si sia modificato nel corso del tempo.

Accanto a Strabioli, figura carismatica tornata a Rai 3, Greta Mauro guida il percorso di analisi, moderando il confronto con ospiti di spessore come Irene Cao, Massimiliano Lenzi, Veronica Pivetti e Cinzia Tani.
La promessa è quella di un’indagine condotta con onestà intellettuale, che non si limita a celebrare la presunta libertà contemporanea, ma ne mette in luce le contraddizioni.

Il programma intende decostruire l’apparente maggiore apertura attuale, evidenziando come la società si trovi, paradossalmente, più intrappolata in una rete di regole implicite e autocensura, soprattutto per quanto riguarda le nuove generazioni.

L’onnipresenza dei social media, lungi dall’essere un veicolo di connessione autentica, si rivela spesso un muro, un ostacolo che rende i rapporti più performativi e superficiali, alimentando insicurezze e difficoltà nell’approccio al corpo e all’intimità.
Strabioli, condividendo questa lettura, sottolinea come la tecnologia, pur promettendo vicinanza, abbia contribuito a generare diffidenza e passività, spingendo le persone a preferire la sicurezza di uno schermo alla spontaneità di un incontro reale.
“Caffè Italia” si propone quindi come un invito a riscoprire l’importanza del contatto umano, della conversazione sincera e della libertà di esprimere il proprio desiderio, al di là delle convenzioni e delle apparenze.

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