Un Omaggio al Maestro degli Effetti Speciali: Carlo Rambaldi a HollywoodUn’ondata di applausi, un’ovazione spontanea e un’atmosfera pervasa dalla risata hanno accolto Dario Argento al Museo dell’Academy of Motion Pictures di Hollywood.
L’occasione? La proiezione restaurata in 4K del suo iconico “Profondo Rosso,” ma soprattutto l’inizio di una retrospettiva dedicata a Carlo Rambaldi, un innovatore che ha rivoluzionato il cinema con i suoi effetti speciali, celebrato nel centenario della sua nascita e destinato a ricevere una stella sulla Walk of Fame.
L’evento ha rappresentato un raro momento di convergenza tra due pilastri del cinema, italiano e internazionale, entrambi accomunati da una ricerca incessante di nuove frontiere espressive.
Argento, visibilmente commosso, ha espresso un profondo senso di connessione con la sua epoca e con la figura di Rambaldi: “È come aver percorso lo stesso cammino, cinquant’anni dopo di lui.
” Un viaggio segnato dall’ingegno, dalla passione e dalla capacità di trasformare l’impossibile in realtà.
La retrospettiva, curata in collaborazione con Camilla Cormanni e Cinecittà, offre un panorama esaustivo del genio di Rambaldi, attraverso una selezione di opere che spaziano dal cinema italiano al panorama internazionale.
Amy Homma, direttrice del museo, ha sottolineato l’importanza di questo omaggio, frutto di una collaborazione che si inserisce in un percorso di valorizzazione del patrimonio cinematografico italiano, già consolidato con retrospettive dedicate a Pasolini, Morricone e Sofia Loren.Il programma, inaugurato alla vigilia di Halloween, presenta un affascinante mix di classici del cinema horror, come “Terrore nello spazio” di Mario Bava, e capolavori del cinema italiano e internazionale, tra cui “Il fiore delle Mille e una notte” di Pasolini, “Giulietta degli spiriti” di Fellini, “E.
T.
“, “Alien” e “Incontri ravvicinati del terzo tipo.
” La scelta di “King Kong,” film che segnò l’inizio dell’avventura hollywoodiana di Rambaldi e la trasformazione della sua vita, testimonia il profondo legame tra l’artista e la sua opera.
Daniela Rambaldi, figlia del maestro, ha ricordato con emozione quel film come un momento di svolta, un passaggio dall’Italia all’America e l’inizio di una nuova vita per tutta la famiglia.
Argento ha ripercorso la loro intensa collaborazione, nata con “L’uccello dalle piume di cristallo” e proseguita fino alla partenza di Rambaldi per Hollywood.
Ha condiviso aneddoti curiosi e divertenti, come l’episodio in cui la moglie di Rambaldi, Bruna, fu fermata dalla polizia mentre trasportava mummie a bordo dell’auto, un evento che testimonia la natura sperimentale e spesso surreale del loro lavoro.
Antonio Saccone, presidente di Cinecittà, ha sottolineato come Rambaldi, pur consapevole dell’avvento dell’era digitale, mantenesse un profondo rispetto per la manualità e l’emozione che derivano dalla creazione artigianale.
“Diceva che i computer non tolgono l’emozione di costruire attraverso il prestigio”, ha affermato Saccone, evidenziando la rilevanza di questa visione nell’attuale contesto di crescente importanza dell’intelligenza artificiale.
Howard Berger, rinomato make-up artist, ha riproposto una confidenza ricevuta anni prima sul set, un momento di profonda riflessione sulla natura del lavoro di Argento, un equilibrio precario tra l’orrore e la grazia, che lo porta a cercare conforto nella fede.
“È vero,” ha risposto Argento, con un sorriso enigmatico, “È che lassù qualcuno mi ama, e io ne sono grato.
Sempre.
”L’evento ha rappresentato non solo un omaggio a un artista eccezionale, ma anche una riflessione sulla natura del cinema, sulla sua capacità di stupire, emozionare e, soprattutto, di creare mondi impossibili, fatti di ingegno, passione e coraggio.
Un lascito che continua a ispirare generazioni di cineasti e artisti di tutto il mondo.







