Il 1957.
Un anno cruciale, un crocevia culturale in cui l’arrivo della televisione nelle case italiane segna un punto di svolta sociale.
Non più un lusso riservato a pochi, ma un oggetto di desiderio collettivo, un aggregatore di comunità che si riversa nei cortili, nei bar, nelle abitazioni più modeste, per condividere l’esperienza di uno schermo che proietta un nuovo mondo.
In questo scenario di effervescente cambiamento, emerge *Carosello*, un fenomeno mediatico destinato a plasmare l’immaginario nazionale, a forgiare ricordi condivisi, a generare un immaginario pop ancora vivido e riconoscibile.
Come narrare *Carosello* senza le immagini iconiche, quelle sequenze in bianco e nero che evocano l’innocenza e la magia di un’epoca passata? Come ripercorrne la storia senza scadere nella mera riproposizione di pubblicità cult? *Carosello in Love*, il film tv diretto da Jacopo Bonvicini e prodotto da Groenlandia in collaborazione con Rai Fiction, sceglie un approccio inedito, un percorso narrativo che si concentra sulle persone, sulle ambizioni, sui sogni che si celano dietro le luci di uno studio televisivo.
Il film si immerge nel cuore pulsante della Rai in trasformazione, raccontando l’evoluzione di un’istituzione che si confronta con le sfide dell’innovazione tecnologica e con il cambiamento dei gusti del pubblico.
Attraverso le storie di Laura, una giovane donna intraprendente e desiderosa di emancipazione, e Mario, un regista talentuoso ma tormentato, *Carosello in Love* esplora le dinamiche sociali e le tensioni culturali di un’Italia proiettata verso il futuro.
Laura incarna la spinta all’indipendenza di una generazione che rifiuta i ruoli tradizionali e aspira a un posto di protagonismo nella società.
La sua passione per la televisione, un sogno proibito che osserva attraverso le vetrate dei condomini più agiate, la spinge a desiderare un’esistenza al di là delle mansioni domestiche imposte dal padre.
Il suo percorso, costellato di ostacoli e discriminazioni, la vedrà gradualmente trasformarsi da aspirante ragazza delle pulizie a figura chiave nella creazione dei *Caroselli*.
Mario, invece, è un uomo schiavo delle proprie ambizioni artistiche, un regista che si accontenta di lavorare nella pubblicità, illudendosi che sia un compromesso temporaneo per finanziare i propri progetti cinematografici.
La sua scorrettezza, il suo cinismo, nascondono una profonda fragilità e un desiderio inespresso di amore e di redenzione.
*Carosello in Love* non si limita a riproporre le pubblicità più celebri, ma ne svela i retroscena, le difficoltà, le scelte creative che le hanno rese memorabili.
Il film si configura come un affresco generazionale, un viaggio nel tempo che rievoca l’atmosfera vibrante e a tratti contraddittoria di un’epoca di grandi trasformazioni.
È la storia di come un formato pubblicitario, apparentemente effimero, sia riuscito a diventare un simbolo di un’intera nazione, un patrimonio culturale da custodire e da celebrare.
E, soprattutto, è la storia di come il tempo, con i suoi paradossi e le sue inaspettate sincronie, possa rivelare che la vera felicità si cela spesso in luoghi inattesi, in progetti inesplorati, in amori in ritardo.








