Cultura e Creatività: Motore da 112,6 Mld per l’Economia Italiana

La filiera della cultura e della creatività: un motore inarrestabile per l’economia italianaIl rapporto “Io sono cultura 2025”, frutto della sinergia tra Fondazione Symbola, Unioncamere, Centro Studi Tagliacarne e Deloitte, dipinge il quadro di una filiera italiana della cultura e della creatività in continua espansione.
Nel 2024, il valore aggiunto di questo complesso ecosistema ha raggiunto i 112,6 miliardi di euro (+2,1% rispetto all’anno precedente), con un incremento significativo del numero di addetti, attestatisi a 1,5 milioni (+1,6%).

Ma la rilevanza di questo settore trascende di gran lunga i dati diretti: la sua influenza si estende a un valore aggiunto complessivo stimato a 302,9 miliardi di euro, pari al 15,5% del Prodotto Interno Lordo nazionale.

Una ripresa trainata dal Sud e dalla digitalizzazioneLa ripresa, iniziata negli anni precedenti, si consolida nel 2024, con una particolare vivacità nel Mezzogiorno.

Le regioni meridionali registrano tassi di crescita superiori alla media nazionale, con punte notevoli in Calabria e Sardegna, dove il valore aggiunto e l’occupazione hanno mostrato una resilienza e una dinamicità invidiabili.
Questo sviluppo è strettamente legato alla capacità di innovazione e alla digitalizzazione che stanno permeando i settori creativi, in particolare quelli legati al software e ai videogiochi (+8%) e alle attività di comunicazione (+4,4%).

Quest’ultima, inoltre, evidenzia una crescita del 2,3% nell’occupazione e un notevole aumento del numero di lavoratori (+5,7%).

Performance disomogenee e sfide per il futuroNonostante la crescita complessiva, l’andamento dei singoli settori è eterogeneo.
Le Performing arts e le arti visive dimostrano una buona tenuta, con incrementi nel valore aggiunto e nell’occupazione, mentre il Patrimonio storico e artistico mostra segnali di ripresa dopo le difficoltà emerse a seguito della pandemia.

L’audiovisivo e la musica, pur avendo registrato una crescita, mostrano un rallentamento nel 2024.

L’editoria e la stampa, nonostante un aumento del valore aggiunto dal 2021, subiscono una flessione nell’ultimo anno.

Particolarmente critica è la situazione del settore Architettura e design, penalizzato dalla fine degli incentivi fiscali, che ha subito una contrazione significativa del valore aggiunto e dell’occupazione.
L’importanza degli “Embedded Creatives”Un elemento cruciale e sempre più rilevante è rappresentato dagli “Embedded Creatives”, ovvero quei professionisti della cultura e della creatività che operano al di fuori dei settori tradizionalmente considerati “culturali”.
Questi esperti, che spaziano da designer a storyteller, curatori e art director, sono diventati elementi essenziali per l’innovazione in settori diversificati, dall’industria manifatturiera avanzata ai servizi.
Nel 2024, la loro attività ha generato un valore aggiunto superiore ai 49 miliardi di euro, con una crescita robusta rispetto agli anni precedenti.

Il settore in cui questi professionisti contribuiscono maggiormente è quello dei servizi alle imprese, a testimonianza del ruolo strategico che svolgono per l’innovazione trasversale e la competitività delle imprese.
In conclusione, la filiera della cultura e della creatività si conferma un motore vitale per l’economia italiana, con una capacità di resilienza e di innovazione che la proietta verso un futuro di crescita e sviluppo sostenibile.

La sfida, ora, è quella di affrontare le criticità settoriali, supportare la crescita degli “Embedded Creatives” e valorizzare il patrimonio culturale e artistico del Paese, per continuare a creare valore e a promuovere l’immagine dell’Italia nel mondo.

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