lunedì 6 Ottobre 2025
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De Martino a Rumore: TV, Sanremo e responsabilità nell’era dei conflitti.

Stefano De Martino, in un dialogo appassionato e riflessivo all’interno del festival “Rumore” di Fanpage, ha affrontato temi che spaziano dalla competizione televisiva alla responsabilità dell’intrattenimento in un’epoca segnata da conflitti globali, fino ad arrivare a un’analisi lucida del suo percorso professionale e della sua crescente consapevolezza del ruolo dell’artista nella società contemporanea.
L’attore e conduttore ha innanzitutto espresso un sincero apprezzamento per la sfida rappresentata da Gerry Scotti e dal suo storico programma “La Ruota della Fortuna”, sottolineando come l’esistenza di un avversario stimolante sia essenziale per la crescita professionale e per mantenere viva la passione.

“Senza competizione, non c’è gioco,” ha affermato, paragonando la dinamica televisiva ai grandi duelli dello sport, come quelli che hanno infiammato il pubblico di Coppi e Bartali, o più recentemente quello tra Sinner e Alcaraz, evidenziando il potere dell’etere nel creare momenti di aggregazione collettiva e condivisione emotiva.

De Martino, in merito alla possibilità di condurre il Festival di Sanremo, ha manifestato rispetto e ammirazione per Carlo Conti, auspicandone una lunga permanenza al timone della kermesse musicale, ma senza escludere a priori un futuro coinvolgimento.
La riflessione si è poi spostata sul ruolo dell’intrattenimento in un contesto globale profondamente segnato da eventi tragici e conflitti.

La consapevolezza di dover offrire un momento di leggerezza dopo le immagini cruente trasmesse dal telegiornale genera un senso di responsabilità che, a suo dire, lo pone di fronte a un dilemma morale.
“Quando i nostri figli leggeranno di questi eventi sui libri di storia, quale risposta potremo dare?” si è interrogato, esprimendo una profonda inquietudine.
Per rendere il figlio consapevole della fragilità e delle disuguaglianze che affliggono il mondo, De Martino ha scelto di parlargli apertamente delle vicende che coinvolgono Gaza, non per instillare paura, ma per stimolare la gratitudine e l’empatia.

“Non voglio che cresca in una bolla,” ha dichiarato, sottolineando l’importanza di una formazione consapevole e attenta alle sofferenze altrui.
Il conduttore ha poi toccato il tema della celebrità e del successo, evidenziando l’importanza dell’autoironia come strumento di difesa contro l’eccessiva serietà e la trappola dell’autoinganno.
L’episodio del furto del suo orologio, paradossalmente, gli ha offerto l’occasione per un’ulteriore riflessione sulla superficialità del mondo e sulla relativizzazione dei valori in un’epoca segnata da crisi umanitarie.

“Quando vedi quello che sta succedendo nel mondo, preoccuparsi del mio orologio diventa un lusso inaccettabile,” ha affermato, con un sorriso autoironico.
Il percorso professionale di De Martino, segnato inizialmente dal peso dell’etichetta di “ex marito di”, si è progressivamente evoluto verso il riconoscimento del suo lavoro e del suo talento.

L’incontro con il pubblico, ormai quotidiano, rappresenta un segno tangibile di questa trasformazione, un’occasione per condividere un momento di leggerezza e spensieratezza nella vita delle persone.
“Questo è il vero miracolo della televisione,” ha concluso, esprimendo un profondo senso di gratitudine e un rinnovato impegno verso il pubblico.

L’attore ha infine sottolineato come il successo non debba oscurare la necessità di rimanere umani, sensibili e responsabili verso il mondo che ci circonda.

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