Un’iniziativa inedita e vibrante anima il panorama radiofonico italiano: “La Pennicanza”, il celebre programma di Rai Radio2 condotto da Fiorello e Fabrizio Biggio, si arricchisce di una componente visual, accessibile anche attraverso il canale 202 del digitale terrestre.
Questa evoluzione ha dato vita a un momento di effervescente creatività, culminato nella nascita di “La Santa Pennicanza”, un brano musicale originale che incarna lo spirito unico del format.
L’incontro tra Fiorello e Cesare Cremonini, figura di spicco della musica contemporanea, ha trascendentato il semplice dialogo, trasformandosi in un vero e proprio laboratorio artistico.
Un’esperienza improvvisata, nata quasi per sfida, che ha visto i due artisti cimentarsi in un processo creativo dal vivo.
Il risultato è stato un’anteprima esclusiva, una performance suggestiva realizzata sui tetti degli studi Rai di via Asiago, a Roma, un luogo che amplifica la narrazione e aggiunge un tocco di magia all’evento.
“La Santa Pennicanza” non è solo una canzone; è un’esplorazione musicale che guarda al passato per proiettarsi nel futuro.
Cremonini, con la sua sensibilità e abilità, ha voluto recuperare un patrimonio culturale spesso dimenticato: il connubio tra comicità, profondità artistica e libertà espressiva.
Si tratta di un omaggio a figure emblematiche come Renzo Arbore e Renato Carosone, pilastri di un’era in cui l’intrattenimento italiano seppe coniugare sapientemente leggerezza e intelligenza, creando un’identità culturale forte e riconoscibile.
Fiorello ha evidenziato come un semplice programma radiofonico possa generare un’opera d’arte a sé stante, un ciclo virtuoso in cui l’idea originale si traduce in un’espressione musicale concreta.
La performance è stata un’esperienza condivisa, un intreccio di ironia, ritmo e improvvisazione, che ha permesso ai presenti di assistere alla nascita di un brano intriso di autenticità.
“La Santa Pennicanza” si presenta come un caleidoscopio sonoro, un mix eclettico che spazia tra le atmosfere dello swing, dell’avanguardia teatrale, della tradizione della scuola musicale napoletana, per poi riscoprire l’energia giocosa e la sottile irriverenza che contraddistinguono il programma radiofonico.
Un’opera che celebra il potere della contaminazione, la forza dell’improvvisazione e la bellezza di un’arte che non ha paura di osare e di sorprendere.
È un inno alla creatività senza confini, un invito a riscoprire il piacere di un intrattenimento che sa far sorridere e riflettere, contemporaneamente.







