lunedì 6 Ottobre 2025
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Jeremy Allen White è Springsteen: un ritratto intimo e rivelatore

Imbarcandosi in una sfida interpretativa di risalto eccezionale, Jeremy Allen White si confronta con l’eredità di un’icona.
Abbandonando le aspettative e le convenzioni, l’attore, noto per la sua interpretazione sfaccettata in “The Bear”, si cala nel ruolo di Bruce Springsteen per la biografia autorizzata “Springsteen: Liberami dal nulla” (“Springsteen: Deliver Me From Nowhere”).

Il film, firmato dalla regia di Scott Cooper, è stato presentato in anteprima al Festival di New York, a seguito di un’esclusiva proiezione a Telluride, generato un’attesa palpitante.
La pellicola attinge a “Bruce Springsteen e Nebraska”, l’autorevole biografia di Warren Zeros, per offrire una prospettiva inedita in un capitolo cruciale della parabola artistica del cantautore.

Si tratta degli anni ottantacentisti, periodo di febbrile creatività e profonda riflessione che portarono Springsteen a concepire “Nebraska”, un album radicalmente diverso, in forma di demo registrati in un’atmosfera intima e spogliata da ogni artificio.

“Liberami dal nulla” non si configura come una biografia convenzionale.
La visione di Cooper si concentra sull’animo dell’artista, il suo confronto con l’America di quegli anni, la sua rabbia, la sua speranza e il suo profondo legame con il cuore industriale del Nebraska, stato che incarna una specifica identità americana, segnata dalla resilienza e dall’erosione dei sogni.
Il film indaga il processo creativo di Springsteen, le pressioni esterne, le inquietudini personali e il significato più profondo dell’album, che, pur nella sua apparente semplicità, rappresenta un grido di denuncia contro la disillusione e l’abbandono, un’esplorazione sincera delle ombre che si nascondono dietro il sogno americano.
L’interpretazione di White, a giudizio di molti, non si limita a imitare l’icona, ma cerca di far emergere l’uomo dietro il mito, offrendo uno sguardo intimo e rivelatore di un artista alla ricerca della propria voce autentica.
È un ritratto di fragilità e forza, di vulnerabilità e determinazione, in un periodo di intenso cambiamento personale e artistico.

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