Locarno 2024: Un Mosaico di Voci dal Mondo, con un Tocco SicilianoIl Festival di Locarno 2024 si è concluso con un ricco palmarès che riflette la profonda crisi umanitaria e sociale che attanaglia il pianeta, ma anche con una vibrante celebrazione della resilienza e della creatività umana.
Il Pardo d’oro, il riconoscimento più prestigioso, è andato a “Tabi to Hibi” del regista Sho Miyake, un’opera ingegnosa che attinge al patrimonio del mangaka Yoshiharu Tsuge, esplorando con profondità e sensibilità le difficoltà esistenziali e le angosce della quotidianità.
Il film, con la sua struttura a incastro, si rivela uno specchio delle fragilità umane, amplificandole attraverso la narrazione di storie apparentemente semplici.
Un’eco di Sicilia risuona nel palmarès, con la vittoria di “Gioia Mia” di Margherita Spampinato, premiato dalla Giuria del Concorso Cineasti del Presente.
La regista, con un approccio minimalista e una produzione autogestita che ha visto il coinvolgimento di tutta la comunità, ha saputo distillare l’essenza di un’infanzia siciliana, un microcosmo di relazioni autentiche e di affetti incondizionati.
La vittoria testimonia la potenza del cinema indipendente, capace di superare le barriere economiche e di raggiungere il cuore del pubblico.
L’interpretazione di Aurora Quattrocchi, premiata con il Pardo per la miglior interpretazione, incarna la vulnerabilità e la forza di un personaggio che emerge dalla complessità del racconto.
Il Festival non è stato solo un momento di celebrazione artistica, ma anche un osservatorio sulle tensioni geopolitiche che caratterizzano il nostro tempo.
Le parole di Levan Gelbakhiani, interprete di “Don’t Let the Sun”, hanno portato l’eco delle proteste georgiane, un grido di speranza per un futuro segnato da democrazia, rispetto dei diritti umani e lotta contro l’autoritarismo.
La sua testimonianza si è unita a un coro di voci che denunciano l’odio, la divisione e la deumanizzazione che dilagano nel mondo.
Il Concorso Cineasti del Presente ha visto la vittoria di “Hair, paper, water.
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” di Nicolas Graux e Trương Minh Quì, un toccante racconto di memoria e trasmissione culturale in Vietnam, realizzato con una Bolex 16mm e animato dalla passione per la salvaguardia di una lingua e di una tradizione ancestrali.
“Hijo Mayor” di Cecilia Kang si è distinto per la giovane promessa registica.
Il panorama dei cortometraggi ha visto emergere “A Very Straight Neck” di Neo Sora come trionfatore nella sezione Corti d’autore, mentre “Hyena” di Altay Ulan Yang si è imposto nel Concorso internazionale.
“Blue Heron” di Sophy Romvari ha ricevuto il riconoscimento per la miglior opera prima, mentre “Mare’s Nest” di Ben Rivers si è aggiudicato il Pardo Verde.
Il documentario “With Hasan in Gaza,” un commovente viaggio nel tempo attraverso le immagini di Kamal Aljafari, ha ricevuto l’Europa Cinemas Label per favorirne la distribuzione.
Infine, il documentario “Nella colonia penale” di Gaetano Crivaro e collaboratori ha ricevuto il Marco Zucchi Award, offrendo uno sguardo penetrante sulle ultime colonie penali europee in Sardegna, un luogo dove la redenzione si coltiva tra la terra e gli animali.
Il Festival di Locarno 2024 si conferma, dunque, un evento di grande rilevanza, capace di illuminare le sfide del nostro tempo e di celebrare la bellezza e la forza del cinema indipendente, un potente strumento di comprensione, di denuncia e di speranza.