Massimo Boldi, un nome che evoca immediatamente immagini di cinepanettoni, risate a crepapelle e un sorriso bonario, compie 80 anni.
Un traguardo che segna non solo un compleanno, ma anche una carriera straordinaria, un percorso artistico intriso di resilienza e umanità.
Al di là della maschera del comico amato dal grande pubblico, si cela un uomo complesso, un’anima che ha affrontato perdite profonde, la perdita della moglie Marisa, compagna di una vita, e che ha saputo trasformare il dolore in arte, donando gioia a milioni di persone.
La parabola di Boldi è quella di un artista popolare, un interprete privilegiato dell’italianità, capace di incarnare le idiosincrasie, le debolezze e le aspirazioni dell’uomo medio con un’autoironia disarmante.
Un talento forgiato nel crogiuolo del Derby, il leggendario locale milanese che ha lanciato generazioni di comici italiani.
Un ambiente fertile dove, spinto da mentori come Gianni Bongiovanni ed Enzo Jannacci, si è affinato, affinando la propria comicità e assorbendo l’influenza di figure iconiche come Cochi e Renato, Giorgio Gaber, Walter Chiari.
Il percorso di Boldi non è stato una passeggiata.
Da adolescente, emigrato a Milano da Luino, ha lavorato come vetrinista e porta a porta, coltivando una passione per la musica e il cinema, tanto da costruire una preziosa collezione di pellicole in 35mm.
L’esperienza a *Canzonissima*, e successivamente a *Antennatre*, con la collaborazione di Renzo Villa ed Enzo Tortora, segnano una svolta, rivelando al pubblico un cabarettista capace di creare personaggi memorabili, affiancando il talentuoso Teo Teocoli.
La transizione dal cabaret al cinema non fu immediata.
Iniziò con piccole parti, ruoli di contorno che gli permisero di affinare la propria versatilità sotto la direzione di maestri come Maurizio Lucidi, Sergio Corbucci e Luciano Salce.
La svolta arrivò con Dino Risi e *Sono fotogenico*, seguita dalla consacrazione con Carlo Vanzina e *Eccezziunale…veramente*.
Il contributo di Carlo Verdone, che lo volle al suo fianco in *I due carabinieri*, fu fondamentale per catapultarlo nell’olimpo dei protagonisti, affiancando il carismatico Enrico Montesano.
L’incontro con Christian De Sica, già noto dai tempi del cabaret, diede vita a una partnership leggendaria, coronata da una serie di cinepanettoni natalizi che hanno segnato un’epoca.
La chimica tra i due attori, incarnando un’incredibile sintonia comica, ha portato la loro immagine a livello internazionale.
Nonostante il successo consolidato, Boldi ha dimostrato una costante ricerca di nuove sfide, accettando ruoli più impegnativi, come quello offerto da Pupi Avati in *Festival*, una performance che ha rivelato una profondità emotiva inaspettata.
La recente pellicola *Amici come prima*, realizzata con Christian De Sica e suo figlio Brando, ha voluto fare tabula rasa sulle voci riguardanti la fine della loro collaborazione, celebrando un’amicizia duratura e matura.
L’ironia del titolo riflette una volontà di lasciarsi alle spalle il passato, proiettandosi verso il futuro.
Il nuovo progetto televisivo *A Capodanno tutti da me*, andato in onda su Canale 5, simboleggia la capacità di reinventarsi, di rimanere al passo con i tempi senza tradire le proprie radici.
Il sorriso bonario, la parlata lombarda, la figura iconica di Cipollino, sono elementi che continuano ad affascinare il pubblico, e che annunciano un ritorno, come nelle più belle fiabe.
Massimo Boldi, un artista popolare che ha saputo trasformare il dolore in risa, un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema italiano.