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mercoledì 22 Ottobre 2025

Metal detector a Napoli e La preside: riflessioni amare sul futuro

La recente decisione di introdurre metal detector di fronte alle scuole di Napoli, in seguito a inquietanti ritrovamenti di armi in possesso di studenti, proietta un’ombra inquietante sulla presentazione alla Festa del Cinema di Roma di “La preside”, la miniserie Rai 1 con Luisa Ranieri.
La serie, co-prodotta con Alice nella città, si ispira alla figura di Eugenia Carfora, la dirigente scolastica di Caivano che ha incarnato coraggio e determinazione nella lotta per il riscatto educativo e sociale dei giovani.
L’attrice Ranieri, interrogata dai giornalisti, esprime una profonda amarezza: “È triste dover ricorrere a misure di sicurezza così drastiche, quando forse dovremmo investire in un’educazione più formativa.
” Riconosce, inoltre, un’accelerazione nei fenomeni adolescenziali, osservando come problematiche un tempo tipiche delle scuole superiori si manifestino oggi già nelle medie: “Con mia figlia adolescente ho notato come l’esplorazione della sessualità, i cambiamenti fisici, le difficoltà relazionali si presentino in anticipo di anni rispetto alla mia esperienza.
”La sua riflessione si estende a un’analisi più ampia del sistema educativo italiano: “Forse è necessario un maggiore contatto con la realtà scolastica per comprendere i bisogni delle nuove generazioni.
C’è stato un vuoto di investimenti nell’istruzione negli ultimi trent’anni.
” Sottolinea l’importanza di un approccio olistico, che coinvolga le famiglie e promuova l’ascolto e il confronto tra pari: “Il supporto familiare e la condivisione delle esperienze sono fondamentali per la crescita.

Personalmente, ritengo che l’obbligo scolastico dovrebbe essere esteso fino ai diciotto anni.

“”La preside”, una storia ideata da Luca Zingaretti, co-sceneggiatore e coproduttore insieme alla moglie Luisa Ranieri attraverso la società Zocotoco, in collaborazione con Bibi Film e Rai Fiction, non mira a creare un’idealizzazione del personaggio di Eugenia Liguori (interpretata da Ranieri).
Si propone, piuttosto, di raccontare la sua realtà, quella di un’eroina moderna, rappresentativa di tutti quei dirigenti e professori che operano quotidianamente nelle scuole delle periferie, spesso abbandonati e sottopagati, ma animati da una forte volontà di cambiamento.

“Non volevamo realizzare un biopic,” spiega Ranieri.
“L’obiettivo era quello di allargare lo sguardo, ispirandosi all’esempio di Eugenia Carfora.
Volevamo proiettare un faro sulla sua azione, senza indulgere nel vittimismo, sottolineando la sua determinazione nel fare bene il proprio lavoro.

” Per prepararsi al ruolo, Ranieri ha trascorso giorni a stretto contatto con la vera Eugenia Carfora, osservandola nel suo lavoro quotidiano.
Zingaretti, che ebbe l’idea della serie dopo aver visto un documentario sulla preside di Caivano, crede che le fiction non debbano avere un’agenda precisa.

“Le storie che ascoltiamo ci modificano, in un modo o nell’altro,” afferma.

“Spero che ‘La preside’ possa stimolare riflessioni e portare a un cambiamento positivo, offrendo un esempio luminoso come quello di Eugenia Carfora.

”Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, sottolinea l’importanza di tornare a raccontare la scuola, considerandola un microcosmo della società civile.

L’operato della preside di Caivano ha contribuito a trasformare i destini di molti ragazzi, e la serie si propone di dare voce a questa esperienza, ispirando un cambiamento e offrendo un modello di impegno sociale e responsabilità collettiva.
La narrazione si vuole quindi una riflessione profonda sul ruolo dell’istruzione come strumento di riscatto e speranza.

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