“Nathan K.
” si configura come una frizzante e amara commedia in due atti, un affresco inedito sull’Italia contemporanea filtrato attraverso lo sguardo acuto e disincantato di Nathan Kiboba, giovane stand-up comedian congolese.
La serie, prodotta da Rai Fiction e distribuita da Rai Com, disponibile su RaiPlay, è una creazione collettiva del gruppo Grete Samsa (Michael Campisano, Jonas Moruzzi, Rebecca Ricci, Val Wandja), vincitore del prestigioso Premio Solinas Experimenta Serie, e attinge profondamente all’esperienza autobiografica dell’attore protagonista.
La narrazione si sviluppa attorno alla figura di Nathan, un migrante che incarna l’ambivalenza dell’esistenza in una società complessa: diviso tra l’aspirazione alla risata, l’affermazione artistica e le pressanti necessità di sopravvivenza, si confronta con le contraddizioni del sistema burocratico italiano e con le sottili, a volte esplicite, forme di pregiudizio.
La sua professione di comico, un percorso pionieristico per un artista nero in Italia, è costellata di incertezze: il pubblico apprezza veramente le sue battute o si lascia influenzare da dinamiche razziali? La domanda, pervasiva, alimenta una riflessione più ampia sul concetto di accettazione e sulla costruzione dell’identità.
La serie non indulge in comicità facile.
Il regista Alessio Lauria, optando per un approccio stilistico sobrio e naturalistico, punta a suscitare il riso attraverso l’osservazione acuta di situazioni reali, spesso surreali, che risuonano con l’esperienza di molti.
L’assenza di battute preconfezionate, un elemento distintivo, permette agli attori, tra cui Chloe Vescovi nel ruolo di Diana, un’attivista con una visione idealista, e Maurizio Bousso che interpreta Damiano, amico leale ma insicuro, di esprimere la propria arte in modo autentico e spontaneo.
Sebastiano Fumagalli dona invece spessore al personaggio di Mikele, l’incarnazione del successo e dell’eleganza che Nathan desidera emulare.
“Nathan K.
” si eleva al di là della semplice commedia per diventare una lente di ingrandimento sulla condizione umana.
Affronta temi cruciali come l’identità, l’inclusione, la ricerca di un posto nel mondo e i compromessi inevitabili che si contrappongono ai sogni.
Il percorso di Nathan, inizialmente segnato dalla necessità di adattarsi a un sistema apparentemente ineluttabile, compreso l’ipotesi di un matrimonio di convenienza, si fa più complesso e stimolante con l’incontro con Diana, che lo costringe a riconsiderare le sue scelte e a confrontarsi con la possibilità di un futuro diverso, più autentico e significativo.
La serie, realizzata con il sostegno della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, offre una prospettiva nuova e necessaria, arricchita dalla partecipazione di attori emergenti e dalla vivacità della scena stand-up contemporanea, restituendo al pubblico un ritratto vivido e inaspettato dell’Italia di oggi.