“Oi Vita Mia”, l’esordio alla regia di Pio e Amedeo, si presenta come un’opera che trascende la semplice commedia, abbracciando un universo di fragilità umane e connessioni inaspettate.
Lino Banfi, icona del cinema italiano, interpreta un anziano affetto da amnesie ricorrenti, soprannominato “Monicelli” per la sua passione per la videocamera, un tic che lo isola e lo confonde nel contesto di una residenza per anziani gestita da Amedeo.
La narrazione si intreccia con la storia d’amore tra la coppia interpretata da Banfi e dalla moglie, un legame che risuona con le esperienze personali dell’attore, offrendo un’autenticità palpabile.
Il film, distribuito da PiperFilm e in arrivo nelle sale il 27 novembre, non si limita a una dinamica generazionale, ma la esplora in profondità.
Pio incarna il ruolo di gestore di una comunità di recupero per giovani in difficoltà, recentemente lasciato dalla compagna, e le loro vite si sovrappongono in un’inattesa convivenza.
L’iniziale conflitto tra anziani smemorati e giovani in cerca di redenzione si trasforma in un percorso di mutuo supporto, dove le qualità di una generazione illuminano le debolezze dell’altra.
“Siamo ai tempi supplementari, e sono grato di aver realizzato questo film” confessa Banfi, riflettendo su una carriera costellata di novanta titoli che hanno segnato quattro generazioni, avvicinandosi al traguardo dei novant’anni con rinnovata vitalità.
La scelta di Lino Banfi non è casuale: “Abbiamo sfruttato il suo vissuto con la moglie” spiega Amedeo, consentendogli di attingere alla sua intimità per incarnare il personaggio con una profondità emotiva rara.
L’omaggio a maestri come Troisi e Monicelli si manifesta nella scelta di un finale inatteso, un rifiuto di conformarsi alla prevedibilità della commedia, un atto di ribellione a favore della libertà individuale.
“È un film sulla libertà di poter scegliere, anche quando la scelta più ovvia sembra quella sbagliata” aggiunge Amedeo.
Pio sottolinea l’ambizione di realizzare un film “davvero libero”, rispettoso del pubblico.
La colonna sonora, eclettica e vibrante, spazia dai Pooh a Tosca, fino a Gigi Finizio, creando un’atmosfera unica.
L’esperienza dei Pooh sul set, catapultati in una residenza per anziani, è un aneddoto che rivela lo spirito giocoso e l’audacia del progetto.
Pio ribadisce l’importanza di non sacrificare la comicità sull’altare del politicamente corretto, auspicando un cinema che sappia colpire sia a destra che a sinistra, suscitando risate e stimolando la riflessione.
La libertà creativa, garantita dall’assenza di censure esterne, ha permesso al team di esprimersi in maniera più diretta e autentica.
Il cast, composto da Amedeo Grieco, Emanuele Pacca, Ester Pantano, Cristina Marino, Marina Lupo, Emanuele Torre ed Adriana De Meo, condivide un’esperienza di riprese positiva e stimolante.
Cristina Marino, in particolare, sottolinea la veridicità e la spontaneità che permeano la comicità del film, elementi che hanno reso il set un luogo di gioia e collaborazione.
“Io ho riso veramente tanto” confessa l’attrice, testimoniando la capacità del film di evocare emozioni genuine e di creare un legame profondo con il pubblico.







