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giovedì 23 Ottobre 2025

Palazzo Migliori: Rifugio e Speranza nel Cuore di Roma

Palazzo Migliori, un gioiello del Settecento romano, si erge silenzioso, testimone di secoli di storia e, ora, di una nuova, inaspettata missione.

Ciò che un tempo avrebbe dovuto diventare un lussuoso albergo, con affreschi che si specchiano sul colonnato di San Pietro, è stato consacrato da Papa Francesco nel 2019 a un destino ben più nobile: accogliere chi vive ai margini, offrire riparo e dignità a chi la strada ha spogliato.

Un gesto che trasforma un edificio in un microcosmo di umanità, un crocevia di storie frammentate e vite spezzate.

Quarantacinque anime diverse condividono oggi questo spazio, uniti dalla fragilità e dalla ricerca di un porto sicuro.

Fabrizio, maestro di musica, veglia sulle loro giornate con la stessa dedizione con cui accompagnava le note di un’orchestra.

Emilia, con la sua venerabile età, incarna la resilienza di un’epoca, un faro di saggezza in un mare di incertezze.
Giovanni, un uomo che aveva sognato le luci delle passerelle, ora canta per le piazze romane, la sua voce un inno alla speranza.
Mauro, per un decennio, ha trasformato l’abitacolo della sua automobile in un rifugio mobile, una testimonianza della precarietà esistenziale.
Violetta, fiorita tra i profumi del Belgio, narra di un amore perduto e di figli lontani.

Poi c’è Daniele, un ragazzo che a tredici anni si destreggiava tra il contrabbando e la legge, un percorso di formazione doloroso che lo ha condotto, inevitabilmente, verso scelte irreversibili.
E Alfredo, scultore e pittore guatemalteco, ha incrociato culture e realtà, lasciando un’impronta artistica in Messico, Stati Uniti e Italia, prima di approdare a Roma, come tanti altri, senza una meta precisa.
Il documentario “L’albergo dei Migliori”, frutto della collaborazione tra Massimo Franchi e degli studenti dell’istituto Roberto Rossellini, svela la potenza silenziosa di questa realtà.

Non si tratta di un semplice dormitorio, come sottolinea Marco, il custode, ma di una vera casa, un luogo dove si cena in famiglia, dove si condividono storie e silenzi, dove si ricostruisce un senso di appartenenza.

Carlo Santoro, responsabile di Palazzo Migliori, spiega che l’obiettivo primario è estrarre gli ospiti dalla strada, in particolare gli anziani, per offrire loro una prospettiva diversa, un orizzonte di speranza.

La storia di Romano, che dopo due anni e mezzo trascorsi tra quelle mura, ha ottenuto un alloggio popolare a San Basilio, testimonia la possibilità di un nuovo inizio, la capacità di rialzarsi e ricominciare.
Ma soprattutto, rivela la profonda ferita della solitudine, un male che affligge chi vive ai margini, più di qualsiasi privazione materiale.
“Non va bene, ma non va neanche male,” riflette uno degli ospiti, mentre il sole tramonta sulla cupola di San Pietro.
Una frase che racchiude l’ambivalenza della condizione umana, la consapevolezza di una realtà imperfetta, ma intrisa di possibilità.

Palazzo Migliori non cancella il passato, ma offre la possibilità di guardare avanti, di costruire un futuro, un mattone alla volta, in un luogo che, finalmente, può essere chiamato casa.

Un atto di amore e di giustizia sociale, che rende omaggio alla dignità di ogni essere umano, senza distinzioni.

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