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martedì 28 Ottobre 2025

Rustioni al Met: trionfo italiano nella prestigiosa Opera di New York.

Un trionfo italiano risuona tra le maestose sale del Metropolitan Opera di New York: Daniele Rustioni, talento milanese di 42 anni, si aggiudica un posto d’onore nella prestigiosa istituzione, assumendo il ruolo di Principal Guest Conductor.
Questa nomina, che lo consacra come solo il terzo direttore a ricoprire tale incarico nella storia del Met, dopo i nomi illustri di Valery Gergiev e Fabio Luisi, testimonia l’apprezzamento per la sua direzione e il suo profondo legame con il repertorio operistico italiano.

La carriera di Rustioni, intrisa di un’eclettismo che spazia dall’opera sinfonica alla musica contemporanea, si è sviluppata a livello internazionale.
La sua visione interpretativa, caratterizzata da un equilibrio tra rigore filologico e sensibilità emotiva, ha conquistato il pubblico e la critica in tutto il mondo.

L’ascolto attento all’orchestrazione, la capacità di esaltare le voci solistiche e la cura dei dettagli interpretativi sono elementi distintivi del suo approccio alla direzione.

Il debutto al Met, nel 2017 con l’imponente “Aida” di Verdi, ha lasciato un segno indelebile, preannunciando l’importanza del suo contributo futuro.

La scelta di “Don Giovanni” di Mozart per il suo ritorno a New York, e l’inizio del suo mandato triennale, è significativa.
“Don Giovanni”, con la sua complessa narrazione, le sue sfumature psicologiche e la sua ricchezza musicale, offre a Rustioni un’opportunità privilegiata per esprimere la sua interpretazione e affinare ulteriormente la sua relazione con il teatro newyorkese.
Questa nomina non è semplicemente un riconoscimento per le capacità di un singolo direttore d’orchestra, ma anche un ulteriore segnale dell’importanza del contributo italiano nel panorama operistico mondiale.
Rappresenta la continuazione di una tradizione di eccellenza e di innovazione che ha visto coinvolti alcuni dei più grandi maestri del passato.
Il mandato triennale di Rustioni promette di portare nuova linfa vitale al Met, arricchendo il repertorio e offrendo al pubblico esperienze musicali indimenticabili, rafforzando al contempo il legame tra la cultura italiana e quella americana.

La sua presenza al Metropolitan Opera è, in definitiva, un patrimonio culturale da custodire e celebrare.

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