lunedì 18 Agosto 2025
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Slash, da icona del rock a produttore di horror: un’inaspettata passione.

Saul Hudson, universalmente riconosciuto come Slash, icona del rock incarnata nei suoi capelli ribelli, nel cappello a cilindro e negli assoli di chitarra che hanno segnato un’epoca con i Guns ‘n’ Roses, rivela un lato meno noto della sua attività artistica: una profonda e radicata passione per la produzione cinematografica, coltivata con dedizione per quasi un decennio.

Un interesse, come lui stesso confessa, intrinsecamente legato alla sua formazione musicale, un’esperienza sensoriale che ha plasmato la sua sensibilità estetica fin dall’infanzia.
L’occasione per tornare a parlare di questa sua vocazione è la presentazione di “Deathstalker”, film di cui è produttore esecutivo, in anteprima fuori concorso al Festival di Locarno.
L’opera, firmata dal regista Steven Kostanski, si configura come un reboot, non un remake, del cult sword and sorcery del 1983, un omaggio fedele che recupera la poetica degli effetti speciali artigianali, realizzati con materiali poveri come gomma e sangue finto, elementi che ne accrescono il fascino retrò.
La narrazione ripropone le avventure di Deathstalker (interpretato da Daniel Bernhardt), eroe del regno di Abraxeon, ora minacciato dall’assedio dei Dreaditi, sinistri emissari del defunto mago Nekromemnon.

La trama si infittisce quando l’eroe, in possesso di un amuleto maledetto, cade vittima di oscure magie e si ritrova perseguitato da creature mostruose.

Ricordando i suoi primi anni da commesso in Tower Records, una storica catena di negozi di dischi e videocassette, Slash confessa la popolarità che il film originale riscuoteva tra i clienti.
“Lo mettevo spesso nei monitor del negozio,” racconta, sottolineando il valore sentimentale e nostalgico che l’opera riveste per lui.

La ricezione del copione del reboot lo ha immediatamente colpito per la sua “fucking great” sceneggiatura, un’espressione che tradisce il suo entusiasmo genuino.
La sua passione per il cinema non si limita alla produzione; Slash si impegna attivamente nella creazione della colonna sonora, curando l’aspetto musicale sia che il compito sia affidato a lui direttamente o ad altri collaboratori.
Per lui, l’unione armoniosa tra immagini e musica rappresenta il culmine dell’esperienza cinematografica, una vera e propria fonte di estasi creativa.

Riflettendo sulla formula di un film di successo, in particolare nell’horror, Slash nega l’efficacia del mero shock visivo.
“Il vero orrore risiede nella psicologia,” afferma con convinzione.
“È la profondità della storia, la complessità dei personaggi, la capacità di creare una tensione palpabile che terrorizza veramente il pubblico.
” Ed è proprio questa sfida, quella di scavare nell’inconscio collettivo, che rende il cinema horror l’arte più complessa e gratificante.

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