Un tesoro inaspettato emerge dalle profondità dell’archivio di Sauro Marianelli, figura chiave nel panorama dell’editoria per l’infanzia e amico fidato di Gianni Rodari.
La scoperta, avvenuta presso l’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età Contemporanea, promette di arricchire ulteriormente il corpus delle opere del celebre poeta e scrittore (1920-1980).
L’archivio, depositato dagli eredi di Marianelli (1933-2025) dopo la sua scomparsa, era a rischio dispersione se non fosse stato per l’intervento di Barbara Catalani, ex allieva di Marianelli e figura determinante nella sua conservazione.
La ricerca condotta da Alberto Prunetti, scrittore locale, e Barbara Catalani, ha portato alla luce una cartella contrassegnata da un riferimento a Rodari, contenente manoscritti e dattiloscritti di notevole interesse.
Tra questi, spicca una filastrocca inedita, presumibilmente autografa, scritta su un singolo foglio privo di datazione.
Il componimento, composto da quattro strofe binarie in rima, si distacca dalla produzione rodariana abituale per la sua evocazione di luoghi specifici della Maremma, trasformandoli in tappe di un viaggio onirico e suggestivo.
L’identificazione del testo come opera autentica di Rodari si basa su una combinazione di elementi: l’analisi comparativa della grafia presente nella filastrocca e in una delle due lettere inedite, anch’esse ritrovate nell’archivio e indirizzate a Marianelli (una manoscritta, l’altra dattiloscritta), e la presenza di riferimenti geografici – Piombino, Follonica, Grosseto – che compaiono raramente nella produzione rodariana, circoscrivendosi a opere come “Favole al telefono” e “Il libro degli errori”.
Alberto Prunetti ha già consultato un esperto rodariano che si è dimostrato ignaro di una filastrocca simile.
Per confermare in maniera definitiva l’attribuzione, è in programma una verifica più approfondita che coinvolgerà i familiari di Rodari e altri esperti del settore.
L’evento sottolinea l’importanza della conservazione degli archivi privati e del ruolo cruciale che figure come Sauro Marianelli hanno svolto nel sostenere e promuovere autori di talento.
Oltre alla filastrocca, l’archivio di Marianelli custodisce un autografo di Carlo Cassola (1960), che impreziosisce una copia de “Il taglio del bosco”, opera ispirata alle foreste della Maremma, e una collezione di lettere inedite di intellettuali grossetani del Dopoguerra, un circolo di amici di Luciano Bianciardi che includono figure di spicco come Marcello Morante, fratello della celebre Elsa Morante, e Mario Terrosi.
Questa scoperta offre uno sguardo privilegiato sulle dinamiche culturali e letterarie di un’epoca cruciale per l’Italia.







