martedì 19 Agosto 2025
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Tevere Corsaro: Battaglie Silenziose per un’Italia che Resiste

“Tevere Corsaro” emerge come un affresco potente e commovente, un’indagine cinematografica che trascende il mero reportage per divenire un’eco delle battaglie silenziose che plasmano il tessuto sociale e paesaggistico dell’Italia contemporanea.
Come osservato da Monica Repetto, il documentario, realizzato in memoria del compagno e co-regista Pietro Balla, non racconta storie di eroi, ma di Davide che sfidano Golia: individui, spesso giovani, che si ergono contro sistemi di potere radicati e visioni di sviluppo territoriale che sacrificano l’identità e il futuro delle comunità.
Il film, presentato in anteprima alle Giornate degli Autori alla Mostra del Cinema di Venezia, è un viaggio di quattro anni nell’ombra di una Roma che è allo stesso tempo simbolo di grandezza storica e laboratorio di contraddizioni attuali.

L’inchiesta milanese sulla speculazione edilizia funge da controfigura drammatica, illuminando i meccanismi oscuri che minacciano il paesaggio e la vita delle persone.

Il documentario intreccia due fili narrativi distinti, ma intrinsecamente connessi.
Da un lato, vediamo Giulia, una giovane donna che, dopo gli studi, sceglie di riappropriarsi delle radici familiari, tornando a coltivare la terra nell’Agro Romano.
La sua resistenza all’esproprio e alla costruzione di un consorzio immobiliare incarna la lotta per la salvaguardia del patrimonio agricolo e per il diritto di rimanere legati alla propria terra.
Dall’altra parte, incontriamo Sven, un ciclo-attivista norvegese, intellettuale appassionato di Pasolini, e Mario, altro ciclo-attivista, entrambi impegnati nella battaglia per la realizzazione del sentiero Pasolini.

Questo percorso ciclopedonale, concepito come omaggio al poeta assassinato, dovrebbe svilupparsi lungo 24 chilometri all’interno della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, dal Grande Raccordo Anulare fino al mare di Ostia, luogo del tragico omicidio.

La sua incompleta realizzazione, ostacolata da complesse problematiche burocratiche e logistiche, diventa metafora delle difficoltà nel recuperare la memoria storica e nel promuovere uno sviluppo sostenibile.
“Tevere Corsaro” non è solo un racconto di resistenza, ma anche una riflessione sulla complessità del territorio italiano, sul rapporto tra progresso economico, tutela ambientale e diritti delle comunità locali.

È un invito a guardare oltre la facciata della modernità, a riscoprire il valore del lavoro artigianale, della conoscenza del territorio e della memoria collettiva, elementi essenziali per costruire un futuro più giusto e sostenibile.

Il film ci lascia con la consapevolezza che anche le azioni più piccole, le battaglie apparentemente insignificanti, possono generare un cambiamento profondo, capace di scuotere le fondamenta di un sistema che troppo spesso dimentica l’uomo e il suo legame con la terra.

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