sabato 4 Ottobre 2025
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Un crimine imperfetto: risate amare e redenzione tra la neve.

“Un crimine imperfetto” si rivela un’opera sorprendente, un thriller grottesco che, pur affondando le radici nella commedia nera, trascende i confini di un semplice intrattenimento per offrire una riflessione amara sulla natura umana e sulla fragilità dei legami familiari.
Franck Dubosc, dietro la macchina da presa e nel ruolo del tormentato Michel, confeziona un film che evoca, con un’inconfondibile tocco personale, l’atmosfera nevosa e l’umorismo tagliente di “Fargo”, ma elevandosi a una narrazione più complessa e stratificata.

La vigilia di Natale nel Giura, un paesaggio alpino di gelida bellezza, fa da sfondo alla vita disastrata di Michel e Cathy, una coppia intrappolata in una spirale di frustrazioni e incomprensioni, aggravata dalla presenza di Doudu, il figlio adolescente problematico.
La loro esistenza, legata alla vendita di abeti di Natale, si rivela una precarietà costante, un equilibrio fragile che un evento catastrofico – un incidente d’auto causato dalla fuga di un orso – sta per sconvolgere irrimediabilmente.
La morte accidentale di una coppia, e la scoperta di una borsa contenente due milioni di euro, innesca una spirale di decisioni avventate e di errori grossolani.
Michel e Cathy, spinti dalla disperazione e da un’illusoria speranza di redenzione economica, si ritrovano coinvolti in un piano rovinoso, un tentativo goffo di occultamento dei cadaveri che li trascina in un vortice di situazioni sempre più assurde e pericolose.
L’abilità di Dubosc risiede nel dosare sapientemente l’umorismo, un elemento funzionale alla narrazione che non sacrifica mai la tensione drammatica.
Il regista, consapevole del rischio di cadere in una comicità superficiale, affina la propria visione, eliminando elementi eccessivamente caricaturali per preservare l’autenticità e la verosimiglianza dei personaggi.

La risata, quando emerge, è spesso frutto di un’amara constatazione, un riflesso della goffaggine e dell’impotenza dei protagonisti di fronte alle circostanze.
Il film non si limita a raccontare una storia di criminalità, ma esplora le motivazioni profonde che spingono individui comuni a compiere scelte inaspettate.
Michel e Cathy non sono dei criminali nati, ma persone disperate, intrappolate in una vita insoddisfacente, alla ricerca di una via di fuga.

La loro ambizione, ben oltre il denaro, è quella di riconquistare un senso di controllo, di riscatto personale.

La regia di Dubosc, calibrata e precisa, orchestra un crescendo di eventi in cui il destino si intreccia con l’imprevisto, la comicità con il dramma, il grottesco con il tragico.
L’atmosfera rarefatta del paesaggio innevato, la colonna sonora suggestiva e le interpretazioni magistrali del cast contribuiscono a creare un’esperienza cinematografica intensa e memorabile.

“Un crimine imperfetto” è un film che, al di là del suo apparente genere, si rivela un’opera d’autore, capace di interrogare lo spettatore su temi universali come la famiglia, la redenzione e la ricerca della felicità, anche quando il percorso è costellato di errori e di scelte sbagliate.
Un western rurale, un thriller e una commedia nera, fusi insieme da un autore che non ha paura di esplorare le zone d’ombra dell’animo umano.

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