Dazi tecnologici: USA e Cina in corsa a chi fa più pressione per le imprese

La risposta del Presidente Trump non ha sorpreso, data l’escalation dei toni e delle minacce nei confronti della Cina sul tema degli investimenti negli Stati Uniti. Il leader americano sembra intenzionato a far sentire la sua presenza nel mercato tecnologico, un settore che ha subito una forte impennata negli ultimi anni, grazie all’impiego di grandi quantità di materiali critici come i semi-conduttori.La possibilità di introdurre dazi sui semiconduttori potrebbe avere ripercussioni significative sia sulle imprese americane che su quelle estere, poiché la maggior parte dei chip è prodotta in Cina. Tuttavia, anche il presidente cinese Xi Jinping non rimarrà inerte e potrebbe controbattere con azioni analoghe.È chiaro che entrambe le parti intendono utilizzare questi strumenti per raggiungere obiettivi politici e commerciali. La possibilità di un impiego sempre più massiccio dei dazi può innescare una spirale di risposta e controrisposte, con ripercussioni sull’intero sistema economico globale.L’introduzione dei dazi potrebbe essere vista come un modo per proteggere le industrie nazionali, ma potrebbe anche comportare il rischio di una serie di conseguenze negative a lungo termine. Un impiego sempre più massiccio e indiscriminato dei dazi potrebbe indebolire la crescita economica nel complesso, facendo in modo che i consumatori si trovino a pagare di più per i prodotti.I rappresentanti degli Stati Uniti hanno sollecitato una maggiore trasparenza sulle strategie commerciali della Cina, ma è necessario esplorare altre opzioni. La questione non sembra aver trovato ancora un’adeguata risposta e solo l’andamento futuro dei fatti potrà dare una vera direzione alla vicenda.

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