Desertificazione commerciale: l’allarme di Confesercenti per il declino del commercio locale

L’evoluzione del panorama commerciale italiano negli ultimi dieci anni ha visto una netta contrazione del numero di attività di vicinato presenti sul territorio nazionale. Tra il 2014 e il 2024, sono state chiuse oltre 140 mila imprese del settore al dettaglio in sede fissa, con quasi 46.500 esercizi di vicinato che hanno dovuto abbassare le saracinesche per sempre. Questo trend preoccupante è stato evidenziato nel recente dossier pubblicato da Confesercenti dal titolo “Commercio e servizi: le oasi nei centri urbani”.Le conseguenze di questa desertificazione commerciale si fanno sentire in maniera tangibile nelle vie e nelle piazze delle città italiane, dove negozi alimentari, edicole, bar e distributori di carburanti stanno scomparendo a un ritmo preoccupante. La crisi economica generata dalla pandemia ha ulteriormente accentuato questo fenomeno, mettendo a rischio la sopravvivenza di molte piccole attività commerciali che rappresentano il tessuto sociale ed economico dei quartieri.Oggi più che mai, è fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di sostenere il commercio locale e di valorizzare le attività di vicinato come pilastri della comunità. Le oasi nei centri urbani devono essere preservate e promosse attraverso politiche economiche mirate che favoriscano la crescita e la diversificazione dell’offerta commerciale sul territorio.È necessario un cambio di rotta urgente per invertire questa tendenza al declino del commercio tradizionale e garantire un futuro sostenibile alle imprese locali. Solo attraverso un impegno concreto da parte delle istituzioni, delle associazioni di categoria e dei consumatori sarà possibile ridare slancio all’economia locale e contrastare la desertificazione commerciale che minaccia le nostre città.