Disaccordo cubano sulle politiche ostili degli USA: richiesta di stop all’embargo

Il governo cubano ha espresso forte dissenso riguardo all’intenzione dell’amministrazione statunitense di adottare una politica più ostile nei confronti dell’Avana. Il ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodriguez, ha respinto categoricamente le decisioni annunciate dal segretario di Stato americano Marco Rubio, definendo i motivi addotti come fuorvianti e ingiustificati. Questo nuovo atteggiamento ostile è stato paragonato alle precedenti misure del 20 gennaio, quando Cuba è stata nuovamente inclusa nella lista dei Paesi sponsor del terrorismo, senza alcun supporto da parte della comunità internazionale.Inoltre, poco prima di intraprendere la sua prima missione all’estero in America centrale, Marco Rubio ha dichiarato che gli Stati Uniti non avrebbero concesso alcun favore alle autorità cubane durante l’amministrazione Trump. Il ministro Rodriguez ha sottolineato che un’ulteriore escalation delle sanzioni contro il popolo cubano comporterebbe maggiori difficoltà economiche, separazioni familiari e un aumento dei flussi migratori. Al contrario, si è auspicato un immediato “stop all’embargo” da parte degli Stati Uniti.Infine, il governo cubano ha denunciato questo nuovo atteggiamento come provocatorio e irresponsabile da parte di coloro che stanno cercando di riacquistare il controllo sulla questione Cuba per promuovere scenari di conflitto con conseguenze contrarie agli obiettivi dichiarati. La situazione si presenta quindi tesa e caratterizzata da reciproche accuse e tensioni tra le due nazioni.

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