La situazione della dispersione idrica in Valle d’Aosta è in netto peggioramento, con un aumento del 7,9% tra il 2012 e il 2022. Questo dato preoccupante è emerso dal rapporto annuale di Cittadinanzattiva sul servizio idrico integrato diffuso in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, celebrata ogni 22 marzo.Secondo i dati Istat del 2022 citati dall’associazione, la percentuale di acqua immessa nelle tubature ma non erogata raggiunge il 29,8% a livello regionale e addirittura il 35,5% ad Aosta, mentre a livello nazionale si attesta al 42,4%.Le famiglie valdostane risultano essere più soddisfatte rispetto alla media italiana su diversi indicatori legati al servizio idrico. Infatti, secondo Cittadinanzattiva basandosi sui dati Istat, si registra una minore insoddisfazione per quanto riguarda l’assenza di interruzioni della fornitura (6,1% contro l’11,4% nazionale), il livello di pressione dell’acqua (8,3% contro il 15,1%), l’odore, il sapore e la limpidezza dell’acqua (10,5% contro il 23,5%), la frequenza di lettura dei contatori (7,5% contro il 22,5%), la frequenza della fatturazione (4,5% contro il 18,3%) e la comprensibilità delle bollette (10,7% contro il 32,8%).A livello nazionale nel 2024 la spesa media per la bolletta dell’acqua si attesta sui 500 euro a famiglia. Il Molise risulta essere la regione dove si spende meno con soli 234 euro (dato invariato rispetto all’anno precedente), mentre la Toscana è quella con la spesa più elevata pari a 748 euro con un aumento medio del 2.3%. Per quanto riguarda la Valle d’Aosta invece non è stato possibile reperire informazioni sulla tariffa per la città capoluogo in attesa del passaggio al gestore unico come comunicato da Cittadinanzattiva.
Dispersione idrica in Valle d’Aosta: aumento preoccupante del 7,9% dal 2012 al 2022
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