Dottoressa Lamanna indagata per presunto rifiuto di atti d’ufficio e complicità in omicidio colposo

La dottoressa Anna Maria Lamanna, una professionista di 62 anni originaria di Castel Volturno (Caserta), si trova al centro di un’indagine condotta dal pm di Padova, Sergio Dini, per presunto rifiuto di atti d’ufficio, interruzione del servizio pubblico e complicità in omicidio colposo. Il caso riguarda la tragica morte avvenuta il 28 ottobre presso l’ospedale euganeo di Eleonora Chinello, una quattordicenne investita da un’auto mentre si dirigeva in bicicletta verso la fermata dell’autobus.Le infermiere del servizio 118 accusano la dottoressa presente sull’ambulanza che ha soccorso la giovane vittima di non essere scesa dal mezzo, limitandosi a dire alle due sanitarie “fate voi”, senza intraprendere alcuna azione per tentare di salvare Eleonora. Le testimonianze delle infermiere costituiscono il fulcro dell’inchiesta condotta dalle autorità competenti.Oltre alla sua attività in diverse strutture sanitarie private della provincia di Belluno, la dottoressa Lamanna è stata assunta dalla società tra professionisti Cmp di Granarolo, situata nella provincia di Bologna, che gestisce il pronto soccorso dell’ospedale di Piove di Sacco. In difesa delle proprie azioni, la dottoressa ha dichiarato di non essersi bloccata davanti alla paziente ma aver compreso la gravità della situazione e aver richiesto immediato supporto all’ospedale più vicino. La società Cmp ha deciso sospensione immediata della dottoressa dall’attività presso il pronto soccorso.Il caso continua a suscitare dibattiti e polemiche sulle responsabilità professionali e umane coinvolte nell’emergenza sanitaria e sull’importanza della prontezza d’intervento in situazioni critiche come quella che ha portato alla morte della giovane Eleonora Chinello.

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