La recente sentenza n. 99 della Corte Costituzionale pone fine a un’aspra disputa legale, negando la pretesa di alcuni dipendenti di Alitalia, operanti nel comparto Aviation, di essere riassorbiti da Ita Airways. La decisione, depositata oggi, non si limita a respingere le questioni di legittimità costituzionale sollevate, ma ne rivela le fondamenta problematiche, riconoscendo che si basavano su una lettura distorta e impropria della natura stessa della procedura in atto.Il nodo cruciale risiede nell’interpretazione della procedura fallimentare a cui Alitalia è stata sottoposta. I lavoratori, attraverso le questioni di legittimità costituzionale, avevano sostenuto che la procedura non fosse di liquidazione, ma piuttosto di transizione, implicando, in tal caso, la possibilità di un mantenimento del rapporto di lavoro con la successora Ita Airways, nata per raccogliere il testimone del vettore nazionale in crisi.La Corte Costituzionale, con la sua sentenza, ha inequivocabilmente stabilito che tale presupposto è errato. La procedura è di liquidazione, un percorso giuridico che mira alla cessazione dell’attività aziendale e alla ripartizione dei beni disponibili tra i creditori, inclusi i lavoratori per le spettanze non pagate. Questa qualificazione ha implicazioni di vasta portata, escludendo di fatto la possibilità di un’eredità diretta del personale Alitalia all’interno di Ita Airways, una società nata con una sua precisa struttura e con l’obiettivo di operare in un mercato altamente competitivo.La decisione non è un mero atto formale, ma un’analisi approfondita delle implicazioni giuridiche e socio-economiche del caso Alitalia. Essa sottolinea l’importanza di una corretta interpretazione delle procedure concorsuali, e come questa interpretazione influenzi direttamente i diritti dei lavoratori. La Corte ha evidenziato come l’errata interpretazione della procedura avesse generato aspettative irrealistiche e abbia contribuito a prolungare l’incertezza per i dipendenti.La sentenza n. 99 rappresenta un punto fermo. Pur riconoscendo le difficoltà e le sofferenze legate alla scomparsa di Alitalia, la Corte ha ritenuto che la tutela dei diritti costituzionali dei lavoratori non possa sovrapporsi alla necessità di una corretta applicazione delle norme processuali concorsuali. La decisione, seppur dolorosa per i lavoratori coinvolti, contribuisce a definire un quadro giuridico più chiaro per le future procedure di crisi aziendali, sottolineando l’importanza di una distinzione precisa tra procedure di liquidazione e di continuazione.