Le criptovalute rappresentano un elemento di destabilizzazione potenzialmente sistemica per l’economia globale, sollevando interrogativi che vanno ben oltre la mera salvaguardia del capitale degli investitori. Questa è l’inquietudine espressa da Paolo Savona, Presidente della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob), durante il suo congedo dall’appuntamento annuale con il mondo finanziario. Un discorso conclusivo, segnato da una riflessione ampia che ha spaziato tra questioni cruciali per l’Italia, come il rafforzamento del golden power, l’integrazione con la normativa europea e le dinamiche competitive nel settore bancario, manifestandosi come un monito in vista della scadenza del suo mandato.Savona, con la sua esperienza consolidata, ha tracciato un parallelo eloquente, richiamando la fiaba di Pinocchio e le insidie rappresentate dal Gatto e la Volpe: un’allegoria che simboleggia la fragilità di un sistema finanziario esposto a forze oscure e manipolazioni potenzialmente devastanti. Le criptovalute, in questo contesto, non sono solo asset speculativi, ma veicoli che, per loro stessa natura, sfuggono ai tradizionali meccanismi di controllo e sorveglianza, alimentando rischi di volatilità estrema e distorsioni del mercato.La preoccupazione non si limita alla possibilità di perdite finanziarie individuali, ma si estende alla potenziale erosione della stabilità macroeconomica. L’opacità e la decentralizzazione intrinseche a queste tecnologie digitali rendono difficile valutare appieno l’esposizione del sistema finanziario, rendendo i controlli prudenziali più complessi e richiedendo un approccio innovativo nella regolamentazione.L’esigenza di un golden power più incisivo e coerente con il quadro normativo europeo emerge come un elemento chiave per mitigare tali rischi. Il potere di controllo sugli investimenti stranieri, se rafforzato e allineato con le best practices internazionali, può fungere da argine contro acquisizioni potenzialmente dannose per l’interesse nazionale.La recente ondata di segnalazioni alla Commissione bancaria, con un numero considerevole di istituti coinvolti, evidenzia una crescente competizione e una riorganizzazione strategica nel settore. Questa dinamica, pur essendo un segnale di vitalità economica, richiede un’attenta supervisione per garantire la resilienza del sistema bancario italiano.In conclusione, il monito di Savona non è un attacco indiscriminato alle criptovalute, bensì un appello alla vigilanza e alla proattività. È necessario un quadro normativo robusto, una cooperazione internazionale efficace e una profonda comprensione delle implicazioni tecnologiche ed economiche di queste nuove forme di moneta digitale, per preservare la stabilità e l’integrità del sistema finanziario globale. L’analogia con Pinocchio ci ricorda che, di fronte a promesse allettanti ma potenzialmente ingannevoli, la prudenza e la consapevolezza sono le armi più efficaci per evitare di cadere in trappole pericolose.